Siamo nel pieno del mese “vacanziero” per antonomasia. Tuttavia, il desiderio di relax e divertimento da vivere al mare non può e non deve essere intaccato da una serie di potenziali pericoli ai quali si può andare incontro. Sì, perché l’ambiente marino ha i propri equilibri e merita rispetto; di conseguenza, per godersi la tintarella in spiaggia e le onde marittime, è fondamentale mettere in campo un sano approccio. In quest’ottica, è utile consultare i consigli - pubblicati di recente - dalla Croce Rossa per una vacanza al mare senza insidie.

Le bandiere

Il primo accorgimento riguarda i colori  delle bandiere esposte in spiaggia negli stabilimenti balneari, una sorta di semaforo utile a far capire quando si può fare il bagno in sicurezza e quando invece è meglio restare tranquilli sotto l’ombrellone. La bandiera bianca equivale un po’ alla luce verde del semaforo: indica che le condizioni del mare sono ottimali e che è attivo il servizio di salvataggio. Il colore giallo ha in prevalenza il significato di indicare la presenza di forte vento, con l’indicazione di chiudere gli ombrelloni.

In alcune spiagge però indica che il servizio di salvataggio non è operativo: non ci sono controindicazioni ad entrare in acqua, ma occorre prestare più attenzione, magari evitando di allontanarsi troppo dalla riva. Bagno sconsigliato invece in caso di bandiera rossa, segnale che indica una balneazione pericolosa a causa delle condizioni meteorologiche. In ogni caso, prima di entrare in spiaggia è sempre consigliabile leggere l’Ordinanza di Sicurezza Balneare in cui sono elencate le disposizioni date dalla Guardia Costiera: devono essere affisse all’ingresso di ogni stabilimento.

Massima prudenza

Al di là del colore delle bandiere, è importante usare sempre la dovuta prudenza, anche se il mare si presenta in condizioni ideali per una sana nuotata. Mai allontanarsi troppo dalla riva: c’è il rischio di farsi cogliere dalla stanchezza o da correnti contrarie, e di rendere difficoltoso e pericoloso il rientro. Anche per questo, la Croce Rossa consiglia sempre di andare in acqua almeno in coppia: meglio non farsi trovare da soli nel caso insorgessero dei problemi. Un suggerimento ancora più prezioso quando ci sono in ballo dei bambini: i piccoli, anche se provetti nuotatori, vanno sempre tenuti d’occhio da vicino, evitando distrazioni anche brevi. Attenzione massima poi nel caso ci si voglia concedere un tuffo: la cronaca, purtroppo, parla spesso di infortuni anche gravi dovuti ad acrobazie fatte con troppa leggerezza. Occorre sempre valutare bene prima l’altezza del fondale, evitando di tuffarsi in zone dove sono presenti massi o rocce. 

Dopo pranzo

Tra le regole più conosciute fin da quando si è bambini, ma molto spesso ignorate, c’è quella di evitare di fare il bagno dopo aver mangiato. Ma quanto tempo deve trascorrere dal pasto per poter entrare in acqua senza il rischio di incorrere in una congestione? È pensiero diffuso e popolare che debbano passare almeno tre ore. In realtà, non esiste una regola valida in ogni situazione e l’indicazione più diffusa può essere applicata in caso di pasti particolarmente pesanti.  Occorre considerare i reali tempi di digestione degli alimenti che si sono consumati: uno spuntino a base di frutta e verdura resta nello stomaco all’incirca per mezzora, mentre occorre più o meno un’ora per carboidrati, formaggi freschi e pesce. Diverso invece il discorso della carne: quella di manzo impiega fino a 4 ore per essere digerita, quella di maiale addirittura 5. Per limitare i rischi di blocco digestivo, dunque, è meglio puntare su spuntini leggeri in spiaggia, anche perché più facilmente assimilabili in caso di alte temperature. Ciò che va sempre evitato prima di nuotare è il consumo di alcolici.

Spesso però i malori sono causati da un fenomeno diverso, chiamato idrocuzione, ovvero l’immersione brusca in acque fredde che può portare alla perdita dei sensi, e dunque al rischio di annegare. Meglio quindi non entrare in acqua di colpo, soprattutto se si è sudati e accaldati, ma piuttosto farlo gradualmente, bagnandosi un po’ prima.

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La sabbia e l'acqua amiche del relax? Basta essere cauti

L'ambiente della spiaggia, tra granelli di sabbia, acqua salata e alte temperature, nasconde diverse insidie per il benessere del corpo, che è sempre il caso di tenere in debita considerazione durante le vacanze o anche una semplice giornata di relax sotto l'ombrellone

L'insidia delle meduse

Tra i pericoli che le acque possono nascondere ci sono loro, le meduse. Chi ha avuto la sfortuna di imbattersi in una di esse, sa che la parte che entra in contatto con il loro liquido inizia subito a bruciare e arrossire, creando delle micro ustioni. In questi casi il fastidio e il dolore sono immediati: bisogna perciò uscire subito dall'acqua e mantenere la calma, nonostante lo spavento. Occorre controllare che non siano rimaste attaccate parti della medusa (nematocisti) ed eventualmente rimuoverle usando una spatola o una tessera plastificata. Poi, sciacquare la parte interessata con acqua di mare e fare degli impacchi freddi. Inoltre, la parte del corpo colpita va protetta dai raggi solari. Mai grattarsi, sciacquare l'area irritata con l'acqua dolce e usare, per disinfettare, rimedi "della nonna" quali ammoniaca, urina, alcol o aceto.  Ovviamente, se subentrano complicazioni (difficoltà respiratorie, sudorazione, vertigini, vomito) bisogna subito recarsi al più vicino posto medico o chiamare il 118. Le stesse soluzioni di cura valgono anche quando si entra in contatto con i pesci ragno (le tracine), che vivono nei fondali sabbiosi: la loro puntura provoca gonfiore, arrossamento e dolore.

Malori e infezioni

Un altro pericolo legato ai bagni al mare è la congestione, legata all'entrata in acqua dopo aver consumato un pasto abbondante. In ogni caso, bisogna immergersi gradualmente per evitare sbalzi termici e, se si è accaldati, evitare di bere bevande ghiacciate. Ignorando queste buone pratiche, così come se ci si tuffa in acqua subito dopo aver mangiato, si rischia un malore causato da un brusco abbassamento della temperatura corporea e conseguente rallentamento della digestione. La congestione si manifesta con crampi alla pancia, sudorazione, pallore e, nei casi più gravi, la perdita di conoscenza con il rischio di annegare se si è in acqua. Chi si trova di fronte a una persona che ha questo disturbo in corso deve subito operarsi per prestare o far prestare i soccorsi; nei casi più gravi, la persona deve essere trasportata immediatamente al pronto soccorso più vicino. Un altro fastidio fisico che può manifestarsi con frequenza la mare è il crampo, legato soprattutto alla disidratazione; insidioso, può risultare pericoloso quando colpisce una persona che sta nuotando lontano dalla riva e da sola. Meglio prevenire quest'eventualità assumendo integratori a base di potassio e magnesio e spingersi in acque profonde solo se si è veramente allenati.

Non è solo l'acqua a celare pericoli. I granelli di sabbia, ad esempio, sono responsabili dell'insorgere di irritazioni cutanee fastidiose e infezioni come l'impetigine, frequente tra i bambini. Per difendersi la prima arma è l'igiene: sciacquare spesso i piccoli quando sudano o giocano nella sabbia, tenere corte le unghie, curare dermatiti o punture di insetto per evitare di infettare le lesioni grattandosi, adoperare ciabattine da mare, cambiare il costume dopo il bagno.

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Mare dog friendly, ma con la testa

Le spiagge della Sardegna, così come quelle di altre regioni italiane, si stanno dimostrando sempre più dog friendly. Un segnale di inclusione e attenzione nei confronti delle persone, in particolar modo le famiglie, che non vogliono (o non possono) rinunciare alla compagnia del proprio amico a quattro zampe. Per non rischiare di rovinarsi la vacanza, bisogna però conoscere con precisione le regole dello stabilimento ospite e tenere conto delle esigenze umane e canine.

Libretto sanitario indispensabile 

Di norma, l'accesso è consentito solo ai "Fido" dotati di microchip e in regola con le vaccinazioni, per cui bisogna portare con sé il libretto sanitario ed esibirlo all'ingresso della struttura; da non dimenticare nemmeno guinzaglio, museruola e pettorina. A corredo di questo primo kit, non possono mancare una cuccia trasportabile, i giochi e  gli snack preferiti, acqua fresca per la ciotola e tutto il necessario per un'eventuale primo soccorso.

All'inizio, il cane potrebbe apparire spaesato e disorientato: importante dargli il tempo di ambientarsi, senza forzare i suoi tempi. Una regola che vale anche per l'ingresso in acqua, che deve avvenire in maniera spontanea, senza forzature. Qui, il cane non deve assolutamente bere l'acqua salata, perché può provocare diarrea  e vomito. Anche per questi animali, così come per i proprietari, vale la regola di non tuffarsi subito dopo aver mangiato.

Usciti dall'acqua, i cani devono essere puliti accuratamente e sciacquati con acqua fresca per togliere salsedine e residui di sabbia che possono seccare il pelo. I veterinari consigliano di utilizzare uno shampoo lenitivo e idratante specifico, al pari di una crema solare per evitare scottature. Sì, perché anche gli amici a quattro zampe possono arrossarsi e irritarsi stando al sole, specie sul muso, sui cuscinetti plantari e se hanno il pelo corto.

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