Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, le sopracciglia ne sono la cornice. Non un dettaglio, dal momento che intorno a quella striscia di peletti disposta lungo il margine superiore dell'orbita oculare c’è tutto un business.

Ultima frontiera: il tatuaggio. «D’estate è più comodo: puoi sudare e fare il bagno e le sopracciglia rimangono perfette», esordisce Elisabetta Di Chirico, titolare dello studio Ely D a Cagliari. «Stesso discorso per occhi, sui quali tatuo l’eyeliner, e labbra, per le quali uso dei rossi naturali: d’altro canto, esteticamente il tatuaggio visagistico nasce per le istruttrici di nuoto in piscina, anche se è ugualmente utile per correggere l’asimmetria delle sopracciglia e intervenire sulle labbra con cicatrici».

La tecnica è presto spiegata. «Per cominciare, si tratta di trucco permanente ma non è microblading, che non amo perché si pratica con lamette troppo aggressive per la pelle», avverte la Di Chirico. «Uso il dermografo, una macchinetta per tatuaggi più delicata, adatta al viso, disegnando ogni singolo peletto. Seguendo la linea, do forma e colore, riempiendo gli spazi, allungando i peletti e aggiustando la simmetria». Durata? «Garantisco un anno e mezzo almeno, ma in alcuni casi tornano dopo 3 o 4 anni», assicura la professionista cagliaritana. «Come tutti i tatuaggi, però, anche quelli visagistici richiedono accorgimenti: la pelle è aperta, perché il pigmento è immesso nel derma con dei micro graffi, e rischia infezioni, per cui l’esposizione al sole è da evitare nei successivi 4 o 5 giorni».

La salute innanzitutto. Per questo Ely D opera in collaborazione con la dermatologa Cesarina Lallai. «Mi rivolgo a lei», spiega la Di Chirico, «in caso di reazione post tatuaggio o se la cliente manifesta anomalie della pelle, ma anche per la rimozione dei tatuaggi che dovrò sostituire». Operazione fondamentale e delicatissima. «Per cancellare il disegno che non è più gradito, perché non in armonia col viso, pulisco la pelle con un laser q-switched, che frammenta il pigmento: la rimozione aiuta la pigmentista a ottimizzare il lavoro», interviene la dottoressa Lallai. «Un tatuaggio non è la tinta ai capelli, che se viene male la rifai: è un segno indelebile e per rimuoverlo serve un medico».

Anche in questo caso ci sono regole ferree. «In linea di massima il laser d’estate non si usa, io a luglio e agosto mi fermo perché la pelle non può subire diversi insulti come rimozione e infiammazione post sole: non risponderebbe come dovrebbe», sottolinea la dermatologa con studio a Cagliari e Senorbì.

«Stesso discorso per il laser CO2, evoluzione del bisturi elettronico, che agisce senza riscaldare la pelle intorno alla parte da trattare e viene usato per rimuovere cheratosi, macchie, fibromi penduli e xantelasmi, le antiestetiche macchie gialle intorno agli occhi dovute all’accumulo di colesterolo: questi interventi si fanno da novembre ad aprile, perché la pelle deve avere il tempo di rigenerarsi prima di esporsi al sole».

Ilenia Giagnoni

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