Un semplice prelievo di sangue da effettuare nei giorni successivi a un evento ischemico per potere prefigurare le risposte del paziente alle terapie, personalizzando il percorso riabilitativo.

Sono molto incoraggianti e sono stati ritenuti di estremo interesse i primi risultati ottenuti dai ricercatori del Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri di Pavia, presentati alla conferenza Bio-Sensing Technology di Sitges (Spagna), evento internazionale di condivisione delle più recenti ricerche nell'ambito dei biosensori, health-tech e nuove tecnologie per il rilevamento rapido di analisi per la diagnostica point-of-care.

I 55 casi di ictus ischemico sono stati rilevati entro 24 ore dall'esordio dei sintomi, e i campioni di sangue raccolti nella fase acuta, dopo 7 giorni, dopo 30 giorni e a tre mesi dall'esordio. I risultati presentati in Spagna derivano dall'utilizzo di una tecnologia digitale ultra-sensibile, chiamata Single Molecule Array (SiMoA) e disponibile nel Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri, per la detection di biomarcatori in campioni ematici di pazienti reclutati all'interno di un protocollo clinico coordinato da IRCCS Maugeri, in collaborazione con il Policlinico San Matteo e l'IRCCS Mondino.

Lo studio ha coinvolto anche il Laboratorio di ricerca sulle malattie neurodegenerative e le Unità di Neuroriabilitazione di Maugeri.

"Questa ricerca che guarda al danno e al recupero da ictus - spiega la dottoressa di ICS Maugeri Marta Truffi - potrebbe avere risvolti molto importanti per personalizzare la cura dei pazienti e consentire loro cure appropriate e il migliore recupero Siamo pronti a lavorare su un terzo biomarcatore per rafforzare il livello di previsione, e prolungarlo a sei mesi dall'evento ischemico". Per la presentazione dei risultati ottenuti sulla quantificazione di biomarcatori di danno cerebrale in pazienti con ictus ischemico, Truffi è stata premiata con un Award per Outstanding Rapid Communication.

"Una gioia inattesa, un premio che considero assegnato a tutto il nostro gruppo - spiega Truffi - e che ci spinge a proseguire con sempre maggiore determinazione. La pandemia ha rallentato il nostro lavoro. Abbiamo faticato tanto a causa degli accessi contingentati nei reparti e per la difficoltà in epoca Covid-19 dei follow up, ma siamo andati avanti con determinazione".

(Unioneonline/v.l.)

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