"No" all'assunzione 'fai da te' della clorochina".

È l'appello lanciato da un gruppo di ricercatori nonché docenti dell'Università Federico II di Napoli, secondo cui "è assolutamente da evitare l'uso del farmaco senza controllo medico dopo eventuale approvvigionamento attraverso canali online o simili".

Secondo gli studiosi, autori di una ricerca appena pubblicata sulla rivista internazionale di medicina di laboratorio Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, occorre infatti ricordare come l'uso della clorochina nei pazienti Covid-19 debba essere evitato senza un rigoroso controllo medico sui possibili effetti collaterali.

Gli autori Ettore Capoluongo, Felice Amato e Giuseppe Castaldo hanno infatti sottolineato che è noto che il farmaco possa scatenare crisi emolitiche acute in soggetti portatori di varianti genetiche associate a difetto dell'enzima G6PD, il favismo, fra l'altro con una significativa incidenza in Sardegna.

Il Sistema Sanitario Nazionale Italiano ha ricordato questo aspetto ai medici, ma non in tutti i Paesi tale messaggio è stato diffuso con la stessa incisività.

L'importanza del "position paper" è soprattutto in relazione al fatto che SARS-Cov-2 colpisce prevalentemente la popolazione maschile, che è quella in cui il deficit di G6PD è più grave, e che comunque esistono molti casi, dovuti a specifici gruppi di mutazioni, in cui l'individuo non sa di avere il deficit di G6PD. In presenza di mutazioni particolarmente severe, anche le donne, considerate portatrici asintomatiche di deficit di G6PD, possono sviluppare la crisi emolitica dopo assunzione del farmaco, soprattutto in età avanzata.

Ettore Capoluongo ha sottolineato come si stima esistano oltre 400 milioni di persone al mondo potenzialmente affette dal deficit, e molte non sanno di esserlo.

L'uso della clorochina, ancor più se in associazione con altri farmaci potenzialmente a rischio, deve dunque essere preceduto da un adeguato counseling medico che esplori, tra l'altro, anche il rischio di carenza di G6PD, e indichi ai soggetti in trattamento con clorochina i segnali d'allarme di crisi emolitica che devono indurre l'immediata sospensione del farmaco e la comunicazione tempestiva al medico.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata