Con la pandemia sono aumentati i ricoveri per disturbi mentali tra i giovani: tra le cause principali di ricovero ci sono atti di autolesionismo, rischio di suicidio e più in generale disturbi depressivi e ansia. È quanto emerso da un'indagine in 8 ospedali pediatrici americani e francesi, i cui risultati sono riportati sulla rivista Jama Network Open. Lo studio è stato condotto da Paul Avillach e Florence Bourgeois, della Harvard Medical School a Boston.

Dati allarmanti

La pandemia ha portato a un aumento dei problemi di salute mentale tra gli adolescenti, anche se l'entità dell'aumento, in particolare per i casi gravi che richiedono l'ospedalizzazione, non era stata finora ben caratterizzata. Per farlo i ricercatori hanno considerato i dati delle cartelle cliniche elettroniche di otto ospedali pediatrici nel periodo prepandemico e negli stessi mesi del primo e secondo anno di pandemia. Mese per mese gli esperti hanno valutato i cambiamenti nella proporzione di ricoveri per almeno una diagnosi relativa alla salute mentale.

Tutti i numeri

Sono stati ricoverati 9696 adolescenti con problemi di salute mentale nel periodo pre-pandemico (di cui 5966, pari al 61,5% del campione, femmine) e 11.101 durante il periodo pandemico (7603 femmine, il 68,5%). Le diagnosi più diffuse durante la pandemia sono state ansia (6066 casi, il 57,4% delle diagnosi), depressione (5065 casi, pari al 48% delle diagnosi) e suicidalità o autolesionismo (4673 casi pari al 44,2% delle diagnosi). C'è stato un aumento delle percentuali di ricoveri mensili durante la pandemia per ansia (+0,55%), depressione (+0,50%) e suicidalità o autolesionismo (+0,38%). Si è registrato un aumento complessivo stimato dello 0,6% nella quota di ricoveri mensili legati alla salute mentale dopo l'inizio della pandemia rispetto al periodo pre-pandemico. In questo studio, scrivono gli autori, l'inizio della pandemia COVID-19 è stato associato a un aumento dei ricoveri per malattie mentali tra gli adolescenti.

Il problema risorse

Questi risultati supportano la necessità di fornire maggiori risorse all'interno degli ospedali pediatrici per l'assistenza agli adolescenti con condizioni di salute mentale, è la conclusione dei ricercatori. Ma al momento, in Italia soprattutto, niente è stato fatto per far fronte a tale sitiuazione. Ed è ipotizzabile che gli effetti a lungo termine della pandemia, peraltro non ancora conclusa, metteranno sempre più in crisi il sistema sanitario del nostro Paese.

Red. Ins.

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