Gambe pesanti, gonfie o dolenti? In estate sono tante le donne che accusano tali sintomi che purtroppo, molto spesso, risultano trascurati. Questa condizione può essere associata a una predisposizione familiare, quindi, se i genitori o i nonni ne hanno sofferto, sarà più probabile esserne affetti. I dati statistici evidenziano come le donne siano più soggette degli uomini a incorrere nel disturbo.

«Gambe gonfie o edematose sono dovute a un abnorme accumulo interstiziale di liquido nei tessuti molli (detto anche comunemente «ritenzione idrica») delle gambe», spiega il dottor Massimo Garau, specialista in Chirurgia vascolare e Angiologia medica e Responsabile regionale per la Sardegna della Società Italiana di Diagnostica Vascolare - SIDV: «L’edema delle gambe può essere causato da insufficienza venosa e/o linfatica, con associate o meno vene varicose, da trombosi venosa superficiale e/o profonda. La valutazione del quadro clinico è molto importante, in associazione a esami strumentali, primo tra tutti l’eco-color-doppler che deve essere eseguito, e messo a referto, secondo le procedure ormai standardizzate dalle società scientifiche. Non tutti gli edemi sono gravi, dipende dalla causa, e nelle donne sono molto più frequenti perché gli ormoni femminili, in particolare il progesterone, facilitano la ritenzione idrica. Nello specifico è nota la sindrome premestruale, con aggravamento dell’edema e senso di peso e tensione dolorosa di caviglie e gambe».

«Se in presenza di un arto gonfio, gamba-coscia, dovesse comparire anche difficoltà a respirare, senso di oppressione al torace, perdita di conoscenza», prosegue il medico, «è allora necessario recarsi con urgenza al pronto soccorso per la possibile presenza di trombi nei polmoni. Non va infine dimenticata la diagnosi differenziale, cioè associata ad altre patologie: malattie infiammatorie, infettive, degenerative, del metabolismo, come ad esempio — ma l’elenco non è completo —, l’artrite reumatoide, la gotta, l’artrosi, le infezioni articolari o delle parti molli. Anche i pregressi traumi, sia fratture che lussazioni e distorsioni, con le necessarie cure — interventi chirurgici, ingessature, immobilizzazioni — devono essere tenuti presenti in caso di gamba gonfia. Sono da considerare le possibilità di cattivo funzionamento del cuore (insufficienza cardiaca), il cattivo funzionamento dei reni (insufficienza renale), il cattivo funzionamento del fegato nella cirrosi (insufficienza epatica), soprattutto se il gonfiore interessa entrambi gli arti e compare fin dal mattino».

Conclude Garau: «le gambe gonfie, come tutte le condizioni di “non salute”, richiedono la valutazione diretta del medico, soprattutto se di improvvisa comparsa o datate nel tempo e poco rispondenti alle cure. Lo specialista utilizzerà la sua esperienza clinica e gli esami strumentali opportuni. Sono da evitare le “autodiagnosi”, magari confidando nell’aiuto del dottor Google, che possono portare a gravi conseguenze».

Luca Mirarchi

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