In attesa della proclamazione della presidente Alessandra Todde (1.600 circa i voti di vantaggio della pentastellata su Paolo Truzzu a scrutinio completato), che dovrebbe arrivare intorno al 20 marzo, non si placano le polemiche tra i due schieramenti politici principali che si sono fronteggiati alle elezioni regionali del 25 febbraio.

Se dal centrosinistra sottolineano la necessità di ripartire immediatamente dopo 5 anni di «immobilismo», dallo schieramento opposto mettono l’accento sul risultato della coalizione di centrodestra, le cui liste hanno ottenuto oltre 40mila voti in più.

«La vittoria di Alessandra Todde si sta consolidando, noi crediamo che questo dato debba essere certificato il più presto possibile perché è necessario partire immediatamente e rilanciare la Sardegna con una squadra pronta ed efficace dopo anni di immobilismo», dichiara Michele Ciusa (M5s).

«Non ci illudiamo, attendiamo i risultati definitivi e solo dopo faremo le valutazioni», le parole di Fausto Piga (FdI). Che respinge le accuse di «immobilismo» durante i 5 anni di Giunta Solinas: «Alle urne i cittadini non hanno pensato a 5 anni di immobilismo, visto che la coalizione di centrodestra è stata quella più votata».

Anche Giuseppe Meloni (Pd), parla di una «stagnazione che va avanti da troppo tempo» e sottolinea che bisogna «intervenire subito, in particolare in settori come la sanità, perché i sardi non possono più aspettare». Con la proclamazione, precisa l’esponente dem, «avremo la cognizione della composizione dei gruppi e potremo fare ragionamenti più precisi. Abbiamo fretta di partire, ne ha bisogno la Sardegna».

«Aspettiamo ancora il risultato definitivo», evidenzia Franco Mula di Alleanza Sardegna, ammettendo però che qualcosa non ha funzionato durante i cinque anni di Solinas: «Abbiamo fatto tante cose importanti, potevamo farne tantissime altre ma purtroppo per mille problemi non siamo riusciti a concretizzare il programma presentato ai nostri elettori».

(Unioneonline)

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