«Alessandra Todde mi disse già in primavera che in caso di accordo tra Pd e 5 Stelle sarebbe stata lei la candidata alla presidenza della Regione, senza passare dalle primarie perché loro non le volevano più». 

Lo ha rivelato Renato Soru, durante il punto stampa all’hotel Regina Margherita di Cagliari, che ha preso il posto del faccia a faccia tra candidati del centrosinistra alle regionali. In campo c’è anche lui, il patron di Tiscali. 

Il confronto a due, per cercare di ricucire lo strappo,  era stato annunciato da Todde a Di Martedì, su La7. Si sarebbe dovuto tenere oggi a mezzogiorno nella villa di Soru a Bonaria, a Cagliari. Ma lui questa

mattina ha sparigliato le carte: Todde ha reso pubblica la cosa, ha detto, quindi incontro pubblico sia. E con diretta streaming. 

Una mossa  bollata come inutile prova muscolare da parte della rappresentante dei 5S, candidata per il campo largo: ha declinato l’invito e convocato la stampa in piazza Garibaldi per le 13. 

Soru ha parlato comunque, sottolineando che «Todde ha detto una cosa abbastanza grave. Ha detto che io, noi, siamo usciti dal campo progressista e che ci deve portare a casa. Non siamo dei bambini e non ci occupiamo di politica da due giorni.  Io sono a casa nel campo progressista, è lei che viene da un partito populista e dovrebbe entrare nel campo progressista con più garbo».

 Stanti così le cose «non ci sono cose da dirci in privato». ma i margini per il dialogo ci sono: «Io non ho segreti: facciamo tutto in streaming. Lei si è negata al confronto». 

Che succede adesso? «Noi, coalizione progressista, centrista e indipendentista, continuiamo il nostro percorso», ha assicurato Soru, «Todde è la prima responsabile di aver frantumato una coalizione». 

(Unioneonline/E.Fr.)

  

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