"Il problema non è il nome della persona. E io l'ho anche detto a questa persona. Il punto è che cosa vuole fare e con chi".

Il leader della Lega Matteo Salvini commenta così la decisione del Colle di convocare l'ex presidente della Bce Mario Draghi per conferirgli l'incarico di formare un governo istituzionale. All'appello all'unità del presidente Sergio Mattarella a tutte le forze politiche, ribadisce al Corriere della Sera che "noi abbiamo cinque priorità. E su queste decideremo. Per noi, si possono approvare rapidamente i decreti su queste priorità, e poi andare al voto a maggio o giugno. Entro l'11 aprile si può concludere il lavoro di approvazione delle misure urgenti per il Paese".

A Draghi, la Lega chiede "per prima cosa, un impegno a non aumentare in alcun modo le tasse. No alla patrimoniale, no agli aumenti dell'Imu. Chiunque voglia governare con la Lega, si chiami Draghi, Cartabia o Cottarelli, deve saperlo. Flat tax al 15 per cento e pace fiscale sulle cartelle esattoriali" e "no assoluto alla fine di quota cento".

Sottolinea che "il centrodestra si muoverà compatto, siamo già d'accordo. Non andremo in ordine sparso e sceglieremo il meglio per gli italiani. Ma sia chiaro che per ragionare con chiunque non firmeremo una cambiale in bianco. Se qualcuno non è d'accordo, amici come prima. E poi, ci vorrebbe un termine. Io vorrei festeggiare il primo maggio con un governo che lavora per cinque anni".

(Unioneonline/D)
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