"Governo Di Maio-Renzi, governo 5 Stelle-Pd? Mamma mia... Sto facendo e farò tutto il possibile per cambiare questo Paese, con coerenza, serietà e onestà, ascoltando tutti. Una cosa è certa: o nasce un governo serio, per ridare lavoro, sicurezza e speranza all'Italia, oppure si tornerà a votare, e noi stravinciamo. Buona giornata amici, contate su di me, io conto su di voi".

Così Matteo Salvini ha reagito questa mattina all'intervista in cui Di Maio chiede al Pd di sotterrare l'ascia di guerra.

Il leader del Carroccio non vuole "tradire" Berlusconi, così i pentastellati si girano dall'altra parte e si rivolgono direttamente al Pd, lasciando intendere che per loro la prima soluzione auspicabile è quella di un governo con i dem.

Per un centrodestra che si unisce e va con delegazione unica al Colle c'è un asse Lega-M5S che, almeno per ora, perde colpi.

Giorgia Meloni dal canto suo propone a Salvini e Berlusconi un incontro "per definire la linea comune per le consultazioni con Mattarella". Linea che per Fdi deve partire "dalla fiducia che quasi il 40% degli italiani ha dato al centrodestra e al nostro programma di governo".

Chi invece riapre in Forza Italia alla possibilità di un'intesa del centrodestra con i pentastellati è Antonio Tajani. A patto che cada il veto di Di Maio su Berlusconi: "C'è ancora la possibilità di trovare un'intesa, ma solo se abbandonano i diktat. Ora si è dimostrato che il centrodestra è unito, la delegazione unica al Colle è la giusta risposta al tentativo da parte di Di Maio di dividerci".

"Di Maio se ne faccia una ragione - aggiunge - il governo che si può fare è quello che parte dall'alleanza di centrodestra, la quale essendo vincitrice deve esprimere il primo ministro, e questo non può che essere Salvini".

(Unioneonline/L)

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