Baci e abbracci tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nell’ultimo giorno di campagna elettorale prima del voto anche in cinque importanti città italiane (Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli). 

I due leader del centrodestra si sbracciano in favore di giornalisti e telecamere, un modo per tentare di mettere nel cassetto il brutto episodio di ieri: a Milano il segretario del Carroccio ha lasciato l’evento a sostegno del candidato del centrodestra Luca Bernardo irritato e senza incrociare Giorgia Meloni, vittima di un ritardo dell’aereo che doveva portarla in Lombardia.

Oggi in conferenza stampa per Enrico Michetti nella Capitale, si tenta di rilanciare l’idea del centrodestra unito.

"C'è affetto politico, siamo destinati a governare assieme", dice il segretario leghista. Sull'episodio di ieri “non potevo aspettare Meloni. Avevo già ritardato il treno e per rispetto ai cittadini che mi aspettavano nel Lazio non potevo bidonarli: non ci sono rimasto male. Se i treni partono e gli aerei ritardano non posso farci nulla. Lascio che i giornalisti parlino di una realtà parallela, io mi occupo dell'Italia". 

Per Meloni "non stiamo insieme per interesse, non come la sinistra che occupa le poltrone solo per evitare che il centrodestra vada al governo". Sulle elezioni di Roma "se Michetti è una macchietta, quanto macchiette sono quei 840 sindaci di sinistra che hanno chiesto la loro consulenza? Ci sono sondaggi interessati, poi la sinistra ha strumentalizzato su presunte nostre divisioni, ma noi siamo compatti, abbiamo una visione comune". 

Ieri i due hanno anche dovuto affrontare la grana del colloquio di Silvio Berlusconi pubblicato su “La Stampa”: "Senta, siamo sinceri - le parole attribuite al Cav -. Ma se Draghi va a fare il presidente della Repubblica, poi a chi dà l'incarico di fare il nuovo governo? A Salvini? Alla Meloni? Ma dai, non scherziamo". Intervista (malamente) smentita.

(Unioneonline/D)

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