Un intervento, in diretta al Tg1, di quattro minuti in cui Matteo Salvini attacca la magistratura, intrecciando il caso Albania e quello Open Arms.

Un’intervista arrivata nel mezzo del rinnovato scontro tra politica e magistratura, con il vicepremier che tiene alte le lance e chiama la Lega alla mobilitazione contro le «toghe politicizzata». E citando i dodici migranti spostati dall'Albania a Bari, dopo la decisione del tribunale di Roma, dichiara: «Se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse, uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato che li ha riportati in Italia?». «Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i propri errori, i magistrati non pagano mai», aggiunge.

Dall'Albania al processo Open Arms, per Salvini «qualche magistrato ribalta il voto popolare e le leggi del governo».

Durissima sull’episodio la replica della segretaria del Pd, Elly Schlein, che parla di «comizio delirante al Tg1» di «Salvini che attacca i giudici che fanno il loro lavoro secondo le leggi e la Costituzione». «Rai svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri attaccando la magistratura – aggiunge ancora Schlein - Non è possibile, non glielo permetteremo».

Sulla vicenda anche la nota del cdr della testata giornalistica. «Riteniamo che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, imputato nel processo Open Arms, andata in onda nell'edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l'equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci», il contenuto della nota. «L'informazione del servizio pubblico dev'essere sempre super partes - prosegue - e mai percepita come soltanto di una parte. Ci aspettiamo che, in vista della sentenza di dicembre, altrettanto spazio sia concesso alle parti civili».

(Unioneonline/v.l.)

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