La poltrona di Roberto Speranza è tutt'altro che in bilico.

Palazzo Chigi smentisce le voci di corridoio dopo gli attacchi infuocati del centrodestra di governo sul ministro della Salute, per la sua linea ritenuta eccessivamente rigorista in tema di riaperture.

Anche il Pd di Enrico Letta lo blinda: "Abbiamo fatto il punto su campagna vaccinale e piano di riaperture in sicurezza - ha detto Letta commentando un loro incontro - in pieno accordo sull'analisi della situazione e la linea da tenere".

Il più duro con il ministro della Salute è Matteo Salvini: "Sarà il tempo a giudicare come ha gestito la pandemia, come siamo arrivati a un numero di morti che ha pochi paragoni al mondo". "Dico solo che - ha aggiunto - un ministro che in piena pandemia scrive un libro in cui si dice che gli italiani stanno guarendo, che dovrebbe andare in libreria ad ottobre e poi viene ritirato perché lo stesso ministro nello stesso ottobre chiude tutta Italia, o è sfortunato o è intempestivo. Detto questo, siamo ad aprile del 2021 a me interessa che arrivino più vaccini Pfizer. L'unica cosa che chiedo a Speranza è che rispetti i dati scientifici come li rispettiamo noi. Se i dati dicono che c'è un rischio elevato in una Regione, noi rispettiamo quei dati. Se gli stessi dati dicono che si può tornare alla vita in mezza Italia, perché non farlo?", ha concluso Salvini.

Ma il Nazareno ha fatto da scudo: "Lo attacca usandolo come capro espiatorio - è stato il ragionamento - Ma è un modo per cercare di distogliere l'attenzione dal calo di consensi che sta subendo non solo dentro il centrodestra, ma anche all'interno del suo stesso partito". La posizione del Pd è chiara: "Supporto totale a Speranza, nessuno lo tocchi".

(Unioneonline/D)
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