Antonio Razzi è pronto a far invadere Roma da mezzo milione di gatti. Un'imponente colonia felina che sarà chiamata a combattere contro i ratti. Il senatore di Forza Italia, candidato a sindaco della Capitale, è deciso a risolvere una volta per tutte il problema. Una battaglia che ha preoccupato per millenni imperatori e papi.

«Uno dei punti principali del mio programma da sindaco di Roma è liberare la città dai ratti che ormai l'hanno praticamente invasa. Non c'è più tempo, più giorni passano e più aumentano i topi che ormai hanno praticamente usurpato la città eterna», ha spiegato il politico abruzzese con un passato da operaio emigrato in Svizzera.

L'alleanza con i gatti segnerà solo una battaglia della lunga guerra contro i roditori. Razzi è pronto a stringere un patto di collaborazione con le gattare romane: «La cura dei gatti sarà affidata a loro. Per questo potranno ricevere anche un contributo».

Dopo oltre un secolo i felini finiranno nuovamente a carico del bilancio del Campidoglio. Era stato Ernesto Nathan, primo cittadino della Capitale dal 1907 al 1913, ad eliminare dalle spese le somme destinate all'acquisto di frattaglie per i gatti. Un tratto di penna accompagnato dalla celebre frase: «Nun c'è trippa pe' gatti». Riuscirà Razzi a cambiare le cose?
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