Riformatori: «L'autonomia speciale della Sardegna è un guscio vuoto. Applicare lo Statuto su acqua, energia e nuraghi»
Il partito ha illustrato tre mozioni che puntano un faro sui tre temi strategici per l’Isola. In particolare, sul trasferimento di determinate competenze alla RegioneVideo di Stefano Fioretti
L'autonomia speciale della Sardegna è un guscio vuoto, mentre dovrebbe diventare uno strumento attivo di governo, la chiave per dare piena attuazione al principio di insularità.
È la tesi dei Riformatori sardi, che oggi hanno illustrato tre mozioni che puntano un faro su tre temi strategici: acque pubbliche, energia e beni culturali.
In particolare, sul trasferimento di determinate competenze alla Regione attraverso il ricorso alle norme di attuazione dello Statuto. Nel caso delle acque, la mozione ricorda che la Corte Costituzionale ha suggerito un adeguamento delle attribuzioni statutarie della Regione da attuarsi tramite norme di attuazione dello Statuto speciale. Questo comporterebbe il trasferimento delle acque pubbliche utilizzate per fini potabili, irrigui e industriali al demanio della Regione.
Sull’energia, il ricorso alle norme di attuazione servirebbe a garantire la delega delle funzioni per le grandi derivazioni idroelettriche, la concessione del servizio pubblico di distribuzione dell'energia elettrica e gestione delle risorse geotermiche. Infine i beni culturali, con il trasferimento delle funzioni per la valorizzazione dei monumenti della civiltà nuragica e del periodo pre-nuragico.
Le mozioni sono state illustrate dal responsabile del partito per l’attuazione dell’Insularità Michele Cossa, dal capogruppo Umberto Ticca, dal segretario del partito Aldo Salaris e dalla presidente Gabriella Mameli.
In particolare, hanno ricordato che «la Sardegna è fanalino di coda tra le Regioni speciali nell’adozione di norme di attuazione: appena 31 contro le 197 del Trentino Alto Adige. Questo dato sottolinea l’urgenza per la Sardegna di recuperare il divario e utilizzare appieno lo strumento delle norme di attuazione per esercitare la propria autonomia e promuovere lo sviluppo».