“Riabitare la Sardegna. L’impatto della crisi demografica e le soluzioni per arginare lo spopolamento”: è il tema di un convegno nazionale in programma domani alle 10 nella sala conferenze Giorgio Pisano, in piazza L’Unione Sarda, a Cagliari. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su www.unionesarda.it. L’iniziativa è del Centro Studi Aldo Moro.

«In un momento in cui la Sardegna - come l’intera Italia e larga parte d’Europa - affronta una delle più profonde crisi demografiche della sua storia, l’iniziativa si propone non di analizzare ancora una volta le cause, già ampiamente note e dibattute, ma di costruire un’agenda concreta di azioni strategiche, pianificate e coordinate, capaci di restituire centralità ai territori interni, montani e rurali», è quanto si legge in un comunicato stampa. «Il fenomeno dello spopolamento non è solo una questione statistica. È una questione di equità territoriale, di sostenibilità economica, di coesione sociale e culturale. È il cuore stesso della sopravvivenza di una comunità.

Dopo i saluti istituzionali di Federico Porcu (Centro Studi Aldo Moro), Giuseppe Meloni (vicepresidente Regione Sardegna), l’introduzione di Salvatore Corrias, (presidente Commissione Autonomia del Consiglio regionale) e gli interventi di Francesco Mola (rettore Università di Cagliari), Gianluca Cadeddu (Crp Regione Sardegna - Programme Manager E.INS), Alessandra de Renzis (Associazione Riabitare l’Italia, Gran Sasso Science Institute), Michele Cammarano (presidente Commissione Aree Interne Consiglio regionale Campania), Alessandro Caramiello (presidente Intergruppo Sviluppo Sud - Camera dei Deputati), Davide Baruffi (assessore Programmazione Regione Emilia-Romagna), Marco Niccolai (presidente Commissione Aree Interne Regione Toscana), Fabio Porta (vicepresidente Comitato Italiani nel Mondo – Camera dei Deputati), Elena Bonetti (presidente Intergruppo Emergenza Demografica – Camera dei Deputati). A coordinare i lavori sarà Aldo Aledda (Comitato di Iniziativa “Italiani nel Mondo”).

«L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di studio, proposta e confronto tra istituzioni, accademia, territori e rappresentanze sociali. Si parte dalla consapevolezza che la crisi demografica non può più essere affrontata con politiche frammentate, episodiche o simboliche, ma necessita di un piano integrato e multilivello, che metta insieme natalità, attrattività residenziale, servizi pubblici essenziali, politiche per l’inclusione e il lavoro, rigenerazione urbana, fiscalità di sviluppo».

«Le esperienze già attivate in Italia, in Europa e nel mondo», si legge ancora nel comunicato stampa, «dimostrano che è possibile invertire la rotta solo se si agisce con coerenza, lungimiranza e determinazione, integrando le politiche pubbliche e mobilitando le energie locali. Per la Sardegna – regione a statuto speciale, con ampie competenze e un patrimonio territoriale e umano straordinario – è il tempo del coraggio istituzionale, della visione condivisa e della capacità di guidare, non subire, i cambiamenti in atto».

(Unioneonline)

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