Regione, Zoffili (Lega): "Vogliamo tre assessori per il cambiamento"
Proseguono le trattative nel centrodestra per completare la squadra del governatore SolinasPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessun passo indietro. «Il progetto della Lega in Regione prevede tre assessorati e la presidenza del Consiglio».
Gli scossoni della prima giornata in aula per l'apertura della sedicesima legislatura non smuovono di un millimetro Eugenio Zoffili, coordinatore del Carroccio in Sardegna che anzi rilancia: «Noi mettiamo a disposizione dell'assemblea la competenza di Michele Pais che ha tanta esperienza amministrativa. Chi vota lui sceglie il vero cambiamento».
Oggi Zoffili tornerà in Sardegna per partecipare all'incontro delle 18 con la coalizione: «Sono sicuro che si risolverà tutto».
Non sembrate intenzionati a cedere di un passo.
«Il nostro assessore alla Sanità ieri ha trascorso la giornata sul posto di lavoro. Abbiamo altre due persone pronte, tra cui una donna, pronte a fare lo stesso».
A questo punto mancano solo i nomi e le deleghe. Li può svelare?
«Non mi sembrerebbe rispettoso nei confronti del presidente Solinas e dei partiti di coalizione. Lo diremo al momento opportuno. Dico solo che non vedono l'ora di iniziare a lavorare».
Alcuni parlano di strapotere della Lega.
«A me non sembra. Cerco di essere rispettoso nei confronti delle persone e mi sembra un giudizio un po' ingeneroso. Ho sempre dato la massima disponibilità per venire incontro a tutti anche in campagna elettorale e per dare il massimo per la coalizione. La Lega è il primo partito del centrodestra e abbiamo sempre cercato di farci garanti di ogni singolo voto dei sardi, dato sia al partito più piccolo che al più grande».
Il governatore ha raccontato di un incontro in cui le ha spiegato "come funziona in Sardegna". Cosa le ha detto?
«Mi ha detto testualmente quella frase. È accaduto quando si ragionava del problema nella prima giornata in Consiglio regionale».
Ma perché è stato necessario spiegarlo?
«Io spingevo per chiudere subito il discorso Giunta e presidenza del Consiglio regionale, tanto che ho convocato subito una riunione. Poi, è emersa la necessità di prendersi ancora qualche giorno. È stata una frase simpatica, non per evidenziare differenze di mentalità a livello territoriale».
Voi siete tra quelli che gli hanno tirato la giacchetta?
«No. Con lui parliamo come facciamo con le componenti della coalizione. Abbiamo un nostro progetto di lavoro, ci teniamo a dimostrare che sappiamo far bene e che abbiamo voglia di lavorare. La scelta di Pais per la presidenza del Consiglio fa parte di questo progetto».
La maggioranza però si è spaccata.
«È innegabile che ci sia stata una visione differente rispetto a quel ruolo. Noi sappiamo che c'è voglia di cambiamento, una richiesta che ci arriva dalla gente, dalle piazze. Abbiamo nominato capogruppo e vice capogruppo Dario Giagoni e Pierluigi Saiu, due ragazzi del 1979. Questo è l'inizio del cambiamento, che proseguirà con Pais».
Le piace questo primo pezzo di Giunta?
«Sì. Ho conosciuto Chessa la sera in cui è stato cacciato da Massimo Zedda a causa dell'alleanza tra il Psd'Az e noi della Lega. Lui farà bene come sono sicuro faranno anche gli altri».
Pensa che Solinas abbia faticato un po' troppo per arrivare solo a cinque assessori su dodici?
«Penso piuttosto che a lui bisogna fare i complimenti per le sue doti di pazienza, determinazione e capacità di sintesi, rispetto alle vedute che possono avere sfumature diverse in una coalizione con undici partiti».
Martedì sarà tutto pronto?
«Voglio rassicurare i cittadini. Martedì ci saranno la Giunta e il presidente dell'assemblea. Vogliamo lavorare».
Con la sanità avrete una grossa responsabilità.
«La volevamo con forza. Mario Nieddu ieri ha lavorato tutto il giorno, è il nostro assessore tra la gente col camice. Ha incontrato diversi funzionari ed è rimasto soddisfatto per la presenza di tante personalità all'interno della struttura. Con lui c'era anche Guido De Martini, deputato e membro della commissione Sanità. Sono sicuro che l'assessorato diventerà molto efficiente».
Gli altri due agiranno allo stesso modo?
«Direi proprio di sì. Sono pronti, anche loro vivranno la propria avventura in assessorato come ha cominciato a fare Nieddu alla Sanità».
Matteo Sau
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