«Alessandra Todde è la nostra presidente». Così il Partito Gay Lgbt+ che oggi, in una conferenza stampa a Cagliari, ha annunciato di sostenere la candidatura di Alessandra Todde alla presidenza della Regione, chiudendo un accordo elettorale con il M5s nell'Isola in vista delle elezioni del 25 febbraio prossimo, ma non esprimendo alcuna candidatura.

L’obiettivo è far diventare la Sardegna capofila delle cinque regioni Progressiste per chiedere il “Referendum Si matrimonio egualitario” per portare avanti una battaglia nazionale. Dodici i punti programmatici messi nero su bianco dal partito. Dall’educazione sessuale e sentimentale nelle scuole, alla battaglia contro l'omotransfobia, al fondo per le vittime Lgbt+, al rientro delle eccellenze. Ma anche prevedere una legge per i bisogni speciali, un sostegno sanitario per le persone trans e attivare un piano di prevenzione per le infezioni sessualmente trasmissibili. Senza dimenticare gli investimenti per le fonti rinnovabili e la transizione ecologica per la tutela dell’ambiente.

«La nostra scelta è quella di andare sui temi e sui programmi, quindi far sì che siano propri della presidente. Per la prima volta portiamo avanti un’iniziativa regionale dove la presidente fa suoi i nostri temi. Per noi la nostra candidata è Alessandra Todde e come partito Gay sosteniamo lei», ha precisato Fabrizio Marrazzo, portavoce nazionale del Partito Gay LGBT+. «Confermiamo tutto il nostro impegno contro l'omotransfobia, per l'educazione sessuale e sentimentale nelle scuole e per i diritti di tutte e tutti», ha assicurato la leader del “Campo largo”, «la Sardegna non accetta alcuna forma di odio, intolleranza o discriminazione. Dirlo apertamente e testimoniarlo nei fatti è molto importante. Deve passare il cambiamento di mentalità attraverso l’inclusione e l’educazione. La diversità spaventa e infastidisce, ma in realtà è una ricchezza. E dobbiamo rivendicarla». 

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