Il ritorno immediato in Aula per correggere il Piano Casa impugnato e le dimissioni dell'assessore dell'Urbanistica Quirico Sanna. Sono le richieste delle opposizioni in Consiglio regionale che oggi hanno presentato un'interrogazione (prima firma Maria Laura Orrù dei Progressisti) per denunciare la situazione di incertezza provocata dalle nuove direttive emanate da Sanna.

Venerdì scorso l'esponente della Giunta Solinas aveva trasmesso ai Comuni indirizzi applicativi contenenti la precisazione che "nonostante sia stata impugnata dal Governo, la legge è in vigore e deve essere applicata fino a quando non vi sarà un'eventuale dichiarazione di incostituzionalità totale o parziale". Dopo il via libera al Piano casa, infatti, le Soprintendenze di Cagliari e Sassari hanno fermato diversi interventi, di fatto disapplicando la legge. E subito dopo la Regione ha impugnato i provvedimenti delle Soprintendenze per conflitto di attribuzioni. "Il presidente Solinas e l'assessore parlano di disapplicazione della norma, la verità è che le Soprintendenze devono rispettare i dettami della Costituzione - sostiene Maria Laura Orrù - ora chiediamo che ristabiliscano la certezza del diritto".

Eugenio Lai (LeU) è convinto che si debba ritornare subito in Aula: "Bisogna dare regole certe ai cittadini perché l'Isola non si può permettere la paralisi del settore dell'edilizia". Poi, "un assessore che ha firmato una legge di cui sono stati bocciati 27 articoli dovrebbe dimettersi".

Il consigliere M5s Roberto Li Gioi si dice certo che le Soprintendenze stiano facendo solo il loro lavoro e definisce la maggioranza "irresponsabile e incosciente". Valter Piscedda (Pd) ricorda che "secondo il centrodestra la legge sul Piano casa avrebbe dovuto semplificare, invece ha provocato il caos". Ora, secondo Massimo Zedda (Progressisti), "l'ignoranza e l'arroganza della maggioranza sta mettendo in ginocchio il settore dell'edilizia".

Chiude Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti: "Oggi in Sardegna esistono due diritti, c'è una norma che vale per chi ha le risorse per andare in causa e pagare studi legali, e un'altra per tutti gli altri cittadini. Ma così si creano delle rendite, con una evidente complicità di chi oggi gestisce la Regione. Di fronte al muro che hanno trovato nel Governo, ci aspettiamo un passo indietro: si intervenga per correggere una legge che non può andare da nessuna parte". 

(Unioneonline/v.l.)

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