È Paolo Maninchedda il candidato presidente del Partito dei sardi: le Primarias online, che si sono concluse alle 18. Lo hanno incoronato con 15.452 preferenze su un totale di 18.605 votanti.

Risultato atteso, mentre non era nelle previsioni l'entità della partecipazione alla consultazione, che comprendeva anche il referendum sulla nazione sarda. Per quest'ultimo quesito si sono iscritti al voto 20.610 elettori, anche se poi hanno concluso la votazione solo in 18.552, probabilmente per errori durante la procedura.

Il 97,81 per cento dei voti validi ha espresso un "sì" all'affermazione contenuta nel quesito, che definiva la Sardegna "una nazione, cioè una comunità portatrice di diritti e interessi propri, che in quanto tale necessita di maggiori poteri per interpretarli, difenderli, affermarli".

Per quanto riguarda la contesa per la candidatura alla presidenza della Regione, rispetto ai voti validi Maninchedda ha ottenuto un consenso lievemente superiore all'85%.

Molto staccati gli altri quattro nomi in corsa: al secondo posto Matteo Murgia con 1.024 voti (5,6%), davanti ad Antonio Sardu con 1.011 (5,5%), Giovanni Panunzio con 343 (1,9%) e Gian Paolo Casula (1,8%).

"Oggi è finita la clandestinità della nazione sarda", ha commentato Maninchedda, fondatore e segretario del Pds. "Tutte le inibizioni e le falsificazioni - ha aggiunto - sono state travolte da un voto terribilmente complicato eppure partecipato da decine di migliaia di persone. Sono numeri che dovrebbero far emozionare tutti. Adesso il passo successivo è parlare di poteri e non solo di problemi".
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