Sarà per colpa della fine dei partiti, sarà perché quelli che sono rimasti sono sempre più "liquidi".

Certo è che mai come questa volta i parlamentari si sono dimostrati irrequieti e pronti a cambiare casacca. Lo hanno fatto in 226 (121 a Montecitorio e 105 a Palazzo Madama): un onorevole su quattro, come attesta un'inchiesta del Corriere della Sera. Tra loro due sardi: i deputati Mauro Pili, eletto con il Pdl-Forza Italia e passato subito al Gruppo misto (ma la sua è stata una decisione ampiamente annunciata), e Paola Pinna, eletta con il Movimento Cinquestelle e transitata in Scelta Civica.

Secondo il sito Openpolis il ritmo degli spostamenti di seggio è stato frenetico: dieci al mese.

Il record di passaggi spetta al Pdl-Forza Italia, a dimostrazione della crisi del partito fondato da Silvio Berlusconi, ormai precipitato nelle preferenze degli italiani: gli azzurri che hanno cambiato casacca sono stati 47 alla Camera e 54 al Senato.

A seguire la meteora Scelta civica che in proporzione al numero di parlamentari registra il maggior numero di trasfughi: 25 alla Camera e 21 al Senato.

Seguono il M5S che ha perso per strada 26 onorevoli (18 per ciascun ramo del parlamento), Sel (13 deputati hanno salutato il partito di Vendola in fase di liquidazione), il Pd, che è stato abbandonato da undici deputati (molti dei quali di peso come Fassina) e due senatori, e Lega Nord, che nonostante la crescita nei sondaggi del leader Matteo Salvini è stata tradita da cinque deputati e otto senatori.

Alcuni passaggi rivelano aspetti decisamente curiosi: tipo quello del deputato messinese Francantonio Genovese, transitato pochi giorni fa dal Pd a Forza Italia, o quello del grillino LOrenzo Battista, passato dal Movimento Cinquestelle al Partito socialista. Come dire: nella vita bisogna provare di tutto.
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