Un grande centro di formazione professionale sull'energia rinnovabile in Marocco, progetti sull'istruzione in Tunisia, altri per l'accessibilità alla sanità in Costa d'Avorio: sono alcuni dei progetti pilota del piano Mattei annunciati dalla premier Giorgia Meloni nel suo intervento al vertice Italia-Africa nell’aula del Senato.

«La condivisione è uno dei principi cardine del piano Mattei, i lavori di questo vertice saranno determinanti per arricchire il percorso», ha spiegato Meloni, indicando progetti anche in Algeria, Mozambico, Egitto, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya.

Il piano Mattei, ha aggiunto la premier, «può contare su 5,5 miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie, circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 dal fondo per la cooperazione allo sviluppo».

Con questo vertice, continua Meloni, l’Italia «fa una scelta di politica estera precisa, che porterà a riservare all’Africa un posto d’onore nell’agenda della nostra presidenza del G7. Siamo consapevoli di quanto il destino dei nostri continenti sia interconnesso, e che è possibile immaginare e scrivere una pagina nuova nelle nostre relazioni, una cooperazione da pari a pari, lontana da ogni tentazione predatoria e approccio caritatevole. Il nostro futuro dipende inevitabilmente dal futuro del continente africano».

Ancora: «L’Italia ha la naturale vocazione a essere un ponte tra Africa ed Europa, ponte che abbiamo il vantaggio di poter costruire non partendo da zero ma dalle solide fondamenta che molto tempo fa un grande italiano come Enrico Mattei, fondatore di Eni, ha avuto la lungimiranza di saper immaginare. Noi vogliamo ripartire da quella intuizione e scrivere insieme una nuova pagina di questo racconto».

Un piano «fuffa» attacca Calenda, una «scatola vuota» secondo Elly Schlein, solo «propaganda e niente di concreto» per Faraone di Italia Viva. Ancora più duro l’attacco di Bonelli dei Verdi: «Piano frutto di una visione predatoria e neocoloniale. Il vero obiettivo è avere gas e petrolio in cambio dello stop ai migranti, e per facilitarlo il Governo ha messo sul tavolo 3 miliardi di euro del fondo per il clima, che dovrebbero essere destinati alla transizione ecologica, e non all’estrazione di fonti fossili in Africa».

(Unioneonline/L)

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