A 6 giorni dall’approvazione definitiva da parte del Parlamento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge sull'autonomia differenziata. Dalla pubblicazione in Gazzetta il provvedimento è legge dello Stato e consente al ministro Roberto Calderoli di avviare le trattative con Veneto e Regioni per la devoluzione delle materie richieste, ma permette anche a chi vuole promuovere un referendum di attivarsi.

«Se il 19 giugno è passato alla storia per essere la data dell'approvazione dell'Autonomia, il 26 giugno è sicuramente una data storica nel quale il presidente Mattarella ha promulgato la legge dell'Autonomia», ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia. «Adesso attenderemo la pubblicazione in gazzetta ufficiale per poi chiedere di ripartire con le trattative rispetto alle materie previste dalla costituzione», ha aggiunto.

L'articolo 4 comma 2 della legge Calderoli permette al ministro per gli Affari Regionali di aprire la trattativa per la devoluzione da subito delle 184 funzioni che non richiedono la definizione dei Lep (tra esse anche tematiche delicate come le professioni). Per questi ultimi occorrerà attendere i decreti legislativi, per i quali il governo ha 24 mesi di tempo, e solo successivamente Calderoli potrà aprire la trattativa per devolvere le restanti 320 funzioni.

La decisione rapida di Mattarella giova anche ai presidenti di Regione che intendono contrastare la legge sull'autonomia differenziata a suon di referendum. Come la governatrice sarda Alessandra Todde: il Movimento 5 stelle, aveva detto, «raccoglierà le firme per il referendum e non esclude il ricordo alla Consulta», per impugnare la riforma in Corte costituzionale. «Useremo tutti i mezzi e gli strumenti che abbiamo come Regione a Statuto autonomo», aveva assicurato. La firma rapida di Mattarella toglie ogni impedimento ad una decisione squisitamente politica.

(Unioneonline/D)

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