Dopo il caso Fidanza sui presunti finanziamenti illeciti a Fratelli d’Italia e le infiltrazioni di militanti di estrema destra nelle fila del partito di Giorgia Meloni, ora è la Lega a finire nel mirino dell’inchiesta di Fanpage. 

Ieri a Piazzapulita è andata in onda la seconda parte del reportage, che ha messo in luce una sorta di "alleanza" tra il "gruppo" di Roberto Jonghi Lavarini, detto il “Barone nero”, il movimento di Lealtà Azione e alcuni esponenti della Lega.

Nel video Jonghi Lavarini fa ancora una volta da “Cicerone” al cronista infiltrato. Con lui incontra l'ex eurodeputato leghista Mario Borghezio che, come spiega Fanpage, starebbe portando avanti una "strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega". Durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealtà Azione e il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni, Borghezio parla di "terza Lega della terza posizione".

CIOCCA E SARDONE – Entra in scena anche l’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, il secondo più votato alle Europee dopo Salvini. Ma un uomo che viene presentato come un "ex militare", col volto oscurato, racconta che Jonghi Lavarini gli avrebbe portato "almeno 5mila preferenze". Questo perché Ciocca, a detta del “barone nero”, deve diventare "il post Salvini". Viene mostrato quindi un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini "negli uffici della Regione" e un "summit riservato" del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca "il nostro primo referente politico", un personaggio chiave per gli obiettivi del suo gruppo, ossia "aiutare a far crescere la classe dirigente".

Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini a Lealtà Azione c'è anche la neoconsigliera comunale milanese Silvia Sardone: assieme a militanti di Lealtà Azione e a Bastoni è ripresa mentre consegna cibo del Banco alimentare. Ma sulle buste è spillato in bella vista "il santino dei candidati". 

IL TROLLEY – La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, il quale - spiega la voce fuori campo - "vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia". Un trolley pieno di “soldi”, che in realtà si rivela pieno di libri sull’Olocausto e la Costituzione italiana, viene consegnato a una misteriosa donna (dopo aver pronunciato una inquietante parola d’ordine) mentre Jonghi Lavarini osserva "a distanza".

Dopo la prima puntata dell’inchiesta sulla “lobby nera”, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per finanziamento illecito e riciclaggio a carico di Jonghi Lavarini e dell'eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza.

(Unioneonline/D)

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