"Mi candido a segretario ma so che vi serve un nuovo Pd, non un nuovo segretario".

E' la parte centrale del discorso di Enrico Letta, nuovo segretario del Partito Democratico eletto dall'Assemblea dem. Un voto quasi unanime: 860 sì, 2 no e 4 astenuti.

L'intervento dell'ex premier comincia con un ringraziamento a Nicola Zingaretti, a cui "mi lega lunga e grande amicizia, un rapporto di importante sintonia". "Ti ringrazio per avermi cercato, lavoreremo insieme, è un onore succederti", dice rivolto al suo predecessore.

Ricorda il dramma del Covid, "i centomila morti, la solitudine, lo smarrimento, le famiglie che hanno perduto i loro cari, il personale sanitario", pensa al "mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro". Poi cita Papa Francesco: "Da solo nessuno si salva".

"La discussione non si chiude oggi, oggi inizia", spiega Letta. "Domani presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea".

Promette che metterà al centro il tema delle donne: "E' assurdo che sia un problema".

"La caduta della pandemia avrà lo stesso effetto che ebbero per me e la mia generazione la caduta del muro di Berlino, e quando cadrà la pandemia deve essere festa come allora", continua, ricordando "lo smarrimento, gli anziani soli, l'anno più buio della storia repubblicana" e dando un messaggio di speranza. "Ci aspettano ancora lutti e sofferenze, ma siamo di fronte a uno sforzo finale, vicini alla liberazione".

"Progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicalità nei comportamenti tra di noi", così disegna il partito, citando due riferimenti europeisti come Romano Prodi e Jacques Delors.

Un partito che si deve aprire alla società civile e ai giovani: "Dobbiamo essere il partito dei giovani. Se non riusciremo a coinvolgerli avrò fallito il mio obiettivo. Voglio mettere in piedi una Università democratica, mettere insieme tutte le energie e le forze che dobbiamo avere". La parola chiave è "partecipazione, ho intenzione di lavorare come segretario Pd con questo tema della partecipazione".

Un partito "con le porte aperte, spalancate", che non abbia paura di finire all'opposizione. "Noi non dobbiamo essere la Protezione civile della politica, cioè il partito che è costretto ad andare al potere perchè se no gli altri sbandano. Perché se lo facciamo diventiamo il partito del potere. Si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all'opposizione".

"Il governo Draghi - afferma - è il nostro governo. Sentendo le parole del premier, non siamo noi a dover spiegare il nostro appoggio, ma la Lega".

Capitolo immigrazione: "Durante il governo Draghi voglio rilanciare il tema dello ius soli, è una norma di civiltà. Sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, di tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello ius soli".

Annuncia anche una battaglia sul voto ai 16enni, poi chiude tornando sul partito, e mette da parte la "vocazione maggioritaria" in base a cui era nato il Pd di Veltroni. "Noi abbiamo vinto quando abbiamo fatto le coalizioni, da soli abbiamo perso. Dobbiamo costruire delle alleanze alternative alla destra di Meloni e Salvini, dobbiamo avere l'ambizione di costruire una coalizione che vince e guida il Paese".

"Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra, su iniziativa e guida del Pd. Parlerò con tutte le forze: con Roberto Speranza, Emma Bonino, Carlo Calenda, Matteo Renzi, Nicola Fratoianni. E questo nostro centrosinistra andrà all'incontro con il Movimento 5 Stelle guidato da Conte".

"Non sono venuto qui per perdere - conclude il nuovo segretario Pd -. Sono convinto che se uniti, tutti insieme, faremo quello che ho detto questa mattina, la maggioranza degli italiani ci seguirà".

(Unioneonline/L)
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