«Esprimiamo le condoglianze, ma aspettiamo che si faccia luce. Non additiamo responsabili finché non ci saranno prove oggettive».

Queste le prime dichiarazioni della Lega sulla morte del dissidente russo Alexei Navalny, a pronunciarle il numero 2 del Carroccio Andrea Crippa.

«Io non ho la sfera di cristallo – precisa Crippa - e non so cosa succede in Russia. Mi chiedo come lo facciano a sapere qui in Italia. Il Pd con una mentalità giustizialista, è già alla ricerca di colpevoli».

A chi gli chiede se le condizioni di prigionia possano aver contribuito al decesso di Navalny, l'esponente leghista risponde: «Se stava bene due giorni fa, vuol dire che le condizioni di prigionia lo facevano stare bene. Se le condizioni in carcere in Russia sono pessime non sarebbe dovuto stare bene due giorni fa. A meno che le condizioni di prigionia non siano cambiate in questi due giorni. Non lo so».

Poco dopo una nota della Lega prova a correggere il tiro, ma senza nominare Vladimir Putin: «La scomparsa di Alexei Navalny è sconcertante. È doveroso venga fatta piena luce. Esprimiamo profondo cordoglio da parte di tutto il partito a cominciare dal leader Matteo Salvini».

Ma non basta. All’attacco il Pd: «Dichiarazioni che sembrano tratte dal bollettino ufficiale del Cremlino. Con questo garantismo alla rovescia, non dalla parte dell'oppositore Navalny, incarcerato fino alla morte per le sue idee, ma dalla parte di un regime criminale, la Lega getta la maschera. Sono ancora e sempre quelli con la felpa di Putin», dichiara Peppe Provenzano.

Angelo Bonelli (Verdi): «Le parole di Crippa, pronunciate e scritte sotto dettatura di Matteo Salvini, sono inaccettabili e vergognose. Sono parole che dimostrano come la Lega esprima sostegno al regime di Putin che non vuole irritare. Navalny dissidente in prigione in un carcere del circolo polare artico è stato ucciso da un regime carcerario che ha sfiancato il leader dell'opposizione, regime che imprigiona e uccide i dissidenti».

Enrico Borghi (Italia Viva): «Tutto il mondo occidentale e liberal-democratico sta chiamando in causa Putin, il suo regime, la sua azione liberticida sulla tremenda vicenda di Navalny. Tutto. Tranne la Lega. Che dopo ore di imbarazzante silenzio, se ne esce dapprima con una incredibile dichiarazione del vicesegretario Crippa che sembra l'avvocato di ufficio del Cremlino, e poi con una ansiogena nota della segreteria che prova a calibrare il tiro badando a non chiamare in causa Vladimir Vladimirovic. La risposta alla domanda che avevo posto stamane, circa la loro reale volontà di proseguire nel rapporto di collaborazione col partito di Russia Unita, è nei fatti. E mentre nelle piazze del mondo si sfila in ricordo di Navalny, in Italia un partito di governo si accomoda nella scia (lugubre e liberticida) del Cremlino. Almeno la prossima volta che parlate di libertà, signori della Lega, vergognatevi. Profondamente».

(Unioneonline/L)

 

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