Nessuno è in grado di sapere quale sarà l’esito del voto del 25 settembre, specie dopo l’uragano che ha investito e travolto il Governo del Paese sia sul versante politico strettamente inteso, sia sul versante degli equilibri interni ed esterni ai partiti.

Ma allora, se così è, come parrebbe essere, i vari sondaggi che imperano sul web e che animano i vari “talk show” nazionali di riferimento, quale credibilità possono mai acquisire anche solo in ordine alla composizione ed al profilo istituzionale della classe dirigente che verrà? Quali sarebbero gli indici di riferimento per stabilire, in via previsionale, gli esiti delle prossime vicinissime urne? Forse i contenuti delle rispettive campagne elettorali? O forse la delegittimazione dell’avversario portata avanti sul piano personalistico ma comunque estemporanea rispetto al contesto presente?

A qualcuno, forse, sembra essere sfuggito un particolare o, più probabilmente, ritiene opportuno ignorarlo per comodità e scarso senso di responsabilità. Una campagna elettorale che si voglia considerare tale dovrebbe rinvenire radici e fondamento nelle “opere” e non in pure e semplici “chiacchiere” da salotto “radical chic” quando non da “ritrovo occasionale” che parrebbero essere state estrapolate, pure in maniera sommaria, da misteriosi “libri dei sogni” declinati, tutti, nessuno escluso, in previsione “futuristica” ma che nulla sembrerebbero in grado di raccontare, o meglio, determinare, nella situazione contingente.

Tutti gli aspiranti parlamentari, da destra a sinistra, passando per il centro tutto ancora da definire, paiono offrirsi al pubblico dei potenziali elettori brandendo “ricette risolutive” che sembrerebbero aver elevato l’ovvietà naturalistica a paradigma di sistema, a dogma incontestabile solo per riuscire ad offrire un’immagine rinnovata, ma pur sempre decadente, di sé e del proprio consesso di “adepti”. Ma “questi” lo hanno capito che in questo momento, e da ora in avanti, sarà solo quella cosa strana, chiamata “competenza”, a rappresentare il presupposto “principe” della dimensione politica che verrà?

Forse, i vari contendenti, aspiranti membri del prossimo parlamento, dovrebbero cominciare a riflettere sulla circostanza, tutt’altro che peregrina, della inefficienza del “sondaggio”, (che pure ci viene propinato dagli stessi a cadenza quotidiana) quale strumento finalizzato ad ispirare l’elaborazione mentale del cittadino per orientarne il comportamento nel tentativo di sovrastare la “concorrenza”. Sono altri gli elementi che andranno a condizionare le scelte politiche, istituzionali, e prima ancora elettorali, del complesso dei votanti, ammesso e non concesso che quel medesimo “complesso” abbia voglia di esprimere una preferenza a favore di politici che parrebbero non avere più nulla da offrire per avere oramai fatto il loro corso e che dovrebbero semplicemente rassegnarsi alla pura e semplice “quiescenza” e all’“oblio”.

Nei prossimi mesi saranno tali e tanti gli elementi di novità che andranno ad incidere sulla composizione del Governo, che indicare fin da oggi la Leader di Fratelli d’Italia quale vincitrice indiscussa appare drammaticamente ingenuo.

Non saranno di certo le dinamiche che avevano ispirato la nascita del governo, giallo verde prima, di quello giallo rosso poi e di quello di unità nazionale da ultimo a guidare le vicissitudini future. I vari partiti, incapaci di svolte innovative per essere troppo concentrati nella “conservazione” delle proprie “elite”, hanno deliberatamente omesso di considerare il fenomeno della “scarsa affluenza” alle urne, ossia di quel fenomeno che, mutatis mutandis, costituisce la vera e propria “anomalia di sistema” diretta ad auto-escludere dall’espressione del voto, proprio il cosiddetto “ventre molle del Paese” che, negli ultimi anni, ha rappresentato innegabilmente la base elettorale di riferimento delle destre sovraniste a tutto vantaggio delle sinistre minimaliste ed inter classiste (Terzo Polo per intenderci che andrebbe a riempire, per auto-clonazione necessaria, le fila del Partito Democratico con l’intervento “assistito” del Movimento 5 Stelle).

Quel che sarà lo sapremo solamente il 26 settembre. E nulla può essere dato per scontato o per certo siccome, privati delle garanzie essenziali per la nostra sopravvivenza, non siamo in grado neppure di ipotecare il nostro futuro. E giunti a questo punto, neppure vorremo farlo.

Giuseppina Di Salvatore – Avvocato, Nuoro

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