«La presidente Todde si prende meriti che non ha». Ad affermarlo è il coordinatore dei Riformatori Sardi, Aldo Salaris, che replica alle dichiarazioni della presidente in merito alla sentenza della Corte di Cassazione che legittima il subentro della Regione nella gestione delle centrali idroelettriche del sistema Taloro. Il riferimento è al post su Facebook in cui Todde parla di «nostro ricorso contro Enel».

«Un risultato – spiega Salaris – indubbiamente importante per la nostra isola, ma che meriterebbe di essere raccontato con maggiore verità. Questo traguardo, infatti, non nasce per caso, ma è il frutto di un ricorso presentato dal governo regionale di cui ero assessore. Ancor più, consapevoli dell’importanza strategica dell’acqua come risorsa da cui ricavare energia pulita, decidemmo di avviare investimenti significativi, tra cui il finanziamento per la progettazione di centrali idroelettriche. Parallelamente, intraprendemmo una serie di azioni decisive: rivendicare nei confronti dello Stato e degli altri soggetti interessati la proprietà di una risorsa tanto preziosa quanto strategica come l’acqua e le derivazioni che ne conseguono».

Sarebbe quindi mancato «un plauso a chi ha lavorato concretamente affinché la Regione Sardegna potesse riaffermare i propri diritti nella gestione delle risorse idriche. Il rispetto per la continuità istituzionale e per il lavoro svolto da chi ci ha preceduto è un valore che andrebbe tutelato». L’acqua, dunque, resta al centro del dibattito, rappresentando «il pilastro di una politica energetica sostenibile e autonoma per la Sardegna. È per questo che abbiamo agito con determinazione, avviando un processo che oggi viene celebrato senza il dovuto riconoscimento del lavoro di chi ci ha preceduto».

(Unioneonline/v.f.)

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