Sono durate poco più di un'ora le comunicazioni del premier Giuseppe Conte nell'aula del Senato con un intervento che ha ricalcato in gran parte quello fatto ieri alla Camera. Seduti accanto a lui 8 ministri (Franceschini, Speranza, Guerini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D'Incà e Amendola), ad ascoltarlo un'aula quasi al completo. Il discorso è stato scandito da 31 applausi, più numerosi dei 14 ricevuti ieri a Montecitorio ma molto più tiepidi e provenienti in gran parte dai senatori del centrosinistra. Unica eccezione per l'applauso finale, lungo almeno un minuto e più caloroso, per cui i parlamentario del Pd e del M5s si sono alzati in piedi.

Subito dopo non è mancato brusio in Aula, tanto che la presidente del Senato, Elisabetta Casellati è intervenuta per chiedere di far silenzio e poter avviare il dibattito.

Nessuna protesta formale da parte delle opposizioni, tranne un po' di rumoreggiare nei passaggi sul Recovery plan e sul "disagio" confessato da Conte per la crisi avviata da Iv (mai citata), mentre qualche fischio si è sentito in riferimento al piano vaccinazioni anti Covid oltre ad applausi ironici con cori "Bravo, bravo!" quando il presidente del Consiglio ha fatto appello ai "volenterosi".

In aula presenti anche i senatori Matteo Renzi e, negli scranni opposti, Matteo Salvini. A inizio discussione è arrivata la senatrice a vita Liliana Segre, accolta dagli applausi.

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Ore 22 - Chiusa la seconda chiama, bagarre in aula

Chiusa anche la seconda chiama, ma il risultato non viene annunciato. C'è bagarre in Aula ed è stato chiesto il "Var" per il voto all'ultimo momento dell'ex M5S Ciampolillo, dato tra gli indecisi. I Questori del Senato stanno verificando la regolarità del voto.

Ore 21.50 - Causin e Rossi fuori da Forza Italia

Causin e Rossi da questa sera non fanno più parte di Forza Italia. Lo ha comunicato Antonio Tajani dopo il voto favorevole alla fiducia dei due senatori.

21.40 - Sì alla fiducia di un altro senatore forzista

Anche Andrea Causin, senatore di Forza Italia ha votato la fiducia al governo nell'aula del Senato. Subito dopo, si è sentito un mezzo applauso e una voce che urlava "Bravo". Giarrusso e Drago (ex 5S) votano no, ma era atteso.

21.35 - Senatrice di Forza Italia vota sì

I centristi votano contro la fiducia, ma la senatrice di Forza Italia-Udc, Maria Rosaria Rossi, ha votato sì.

Ore 21.18 - Finite le dichiarazioni, comincia il voto dei senatori

Dopo il no di Richetti (Azione) si concludono le dichiarazioni di voto. Ora i senatori iniziano a votare.

Ore 21.10 - Il no alla fiducia di Noi-Cambiamo

Paolo Romani annuncia il no di Noi-Cambiamo, il partito di Giovanni Toti che si trova nel Gruppo Misto. "Presidente, sta cercando di andare avanti con una maggioranza raccogliticcia".

Ore 21.05 - Licheri (M5S): "Questa crisi non la capisce nessuno".

Il sardo Ettore Licheri interviene per i 5 Stelle: "Fino a qualche mese fa Salvini pensava che il covid fosse poco più che una influenza o il pretesto per applicare qualche Dpcm: non c'è da stupirsi per quello che dice", afferma.

"La gente sta capendo che Roma è lontana dal Paese reale: se c'è una classe politica che dichiara di volere votare tutta lo scostamento di bilancio o il decreri ristori siamo tutti d'accordo sul fatto che si debba intervenire la gente si chiede perchè siamo arrivati a questa situazione. Non lo sa nessuno, nemmeno noi...".

Chiude riferendosi alla presunta "compravendita" di pentastellati in corso: "Noi ci siamo tutti, 91 invece di 92 perché Castiello sta lottando contro il Covid. E compatti voteremo la fiducia".

Ore 20.50 - Bagarre in aula, Casellati richiama Salvini

Tensione in Aula quando Matteo Salvini si rivolge ai senatori a vita leggendo una vecchia dichiarazione di Grillo: "I senatori a vita non muoiono mai, muoiono troppo tardi", dice invitandoli ironicamente a votare la fiducia al governo. Si scatena la bagarre in Aula, anche la presidente Casellati richiama il leader leghista definendo "inopportuna" la sua frase e "offensiva" nei confronti dei senatori a vita.

Ore 20.40 - Salvini: "Cercate complici per non perdere la poltrona"

"Non state cercando dei volenterosi, dei responsabili, ma dei complici per non perdere la poltrona".Così Matteo Salvini, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama. "Avwete fallito su tutto", attacca il leader della Lega chiamando sempre Conte "avvocato".

Ore 20.30 - Dopo il no di Forza Italia tocca a Salvini

La capogruppo Fi Anna Maria Bernini ha annunciato il no alla fiducia ("Non crediamo a Conte"), ora tocca alle dichiarazioni di voto del leader della Lega.

Ore 20.15 - Marcucci (Pd): "Crisi pericolosa e sbagliata"

"Era inevitabile che ci fosse l'esigenza di un confronto politico che il Pd ha voluto per primo: abbiamo posto delle questioni utili per il Paese. Poi però il confronto si è interrotto. e siamo all'apertura di una crisi pericolosa e sbagliata". Così il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama. "Si può litigare ma l'interesse viene del Paese viene prima".

"Il Pd fa la cosa giusta e vota la fiducia", conclude.

Ore 20 - De Petris (LeU): "Giusto portare la crisi in Parlamento"

"Conte ha fatto benissimo a portare la crisi in Parlamento, alla luce del sole. Questa strada ci consente di voltare pagina più velocemente possibile. Il Paese non meritava questa crisi e ci chiede di andare avanti chiudendola". Lo dice nell'Aula del Senato Loredana De Petris di Leu nel dibattito sulla fiducia annunciando il previsto sì del partito alla fiducia.

Prima di lei il capogruppo aveva motivato il no di Fratelli d'Italia.

Ore 19.40 - Le prime dichiarazioni di voto

Dopo la replica di Conte, le dichiarazioni di voto. Il gruppo delle Autonomie ha confermato la fiducia nel premier, poi Teresa Bellanova ha confermato l'astensione di Italia Viva.

Ore 19.20 - Conte: "Senza numeri vado a casa"

Quando si sceglie la via del dialogo lo sapete, non avete mai trovato le porte chiuse. Ma a un certo punto avete scelto la strada dell'aggressione e degli attacchi mediatici. Possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?", così Conte ha chiuso l'attacco a Renzi.

Po ha riconosciuto che c'è un problema di numeri e, dopo l'appello alla responsabilità, la richiesta di "contributi per un progetto di fine legislatura", ha detto: "Se non ci sono i numeri il governo va a casa, non va avanti, se otteniamo la fiducia valuteremo un rafforzamento della squadra di governo".

E ha posto la questione di fiducia sulla risoluzione di maggioranza

Ore 19.15 - Conte a Renzi: "Recovery anche vostro, poi lo avete distrutto mediaticamente"

"Renzi ha ricostruito le ragioni del discutere la fiducia oggi. A me però non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Il Recovery Plan non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma in incontri bilaterali con tutti i ministri, anche quelli di Iv. La bozza, che avete voluto distruggere anche mediaticamente, era frutto di un primo confronto a livello bilaterale con i ministri", lo ha detto Giuseppe Conte replicando nell'aula del Senato.

"Il Recovery lo avete bloccato per 40 giorni - ha aggiunto -, avremmo potuto incontrarci e in una ventina di giorni dare al Parlamento una versione aggiornata che è stata migliorata anche grazie al vostro contributo, ma grazie a tutte le forze di maggioranza e nessuno può avere la pretesa della verità nelle soluzioni più proficue per il Paese".

Ore 19 - Conte: "Occorrono investimenti, non possiamo farli creando una crisi"

"Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa. Se non interveniamo adesso in tempo, rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l'altro la riforma dell'assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti". Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato.

Il presidente del Consiglio poi replica alle critiche di Matteo Renzi. "Il rimbalzo del terzo trimestre è stato tra i più alti d'Europa, il 15,9%. Gli ultimi dati ci spingono a confermare per il 2020 un calo del 9%, sensibilmente inferiore a quello previsto in estate e minore di altri Paesi europei. Non corrisponde affatto al vero che l'Italia sia prima per caduta del Pil".

Il premier risponde alle critiche di Renzi; "Si è detto che abbiamo dato meno ristori di altri Paesi? E' un'affermazione destituita di fondamento. Grazie a quella rete di protezione il pil è calato meno del previsto ed è stato compensato anche il deficit".

Sulla scuola: "Un intero capitolo del Recovery è dedicato all'istruzione. La curva epidemiologica non accenna a migliorare. Ci preoccupa ma continueremo a fare di tutto, l'obiettivo è la didattica in presenza". Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica al dibattito in Senato.

Ore 18.50 - Inizia la replica di Conte

Finito il dibattito, inizia la replica del premier. Poi le dichiarazioni di voto, quindi il voto finale.

Ore 18.50 - Iv conferma l'astensione

L'assemblea dei senatori di Italia Viva ha confermato la linea dell'astensione.

Ore 18.30 - Riunione decisiva dei renziani

E' in corso l'assemblea dei senatori di Iv con Matteo Renzi per decidere la linea finale sul voto di fiducia sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte. Se il gruppo dei renziani votasse no farebbe andare sotto il governo Conte, che a quel punto dovrebbe salire al Colle e dimettersi.

Ore 18.10 - La Russa (Fdi): "Conte un perdente di successo"

"Conte è un perdente di successo, ma perdente. Non ha vinto le elezioni, ha perso la scommessa del governo con Salvini, ha perso la fiducia di Renzi. Si è colorato di più colori di quanti ne abbia attribuito alle regioni italiani in tempi di Covid. Al netto del falso trionfalismo, il suo intervento è solo un misero tentativo di convincere a votare per lui qualche senatore in cerca di autore o di risorse per pagare il mutuo". Lo dice nell'Aula del Senato Ignazio La Russa di Fdi nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Conte ha provato a dividere il centrodestra senza riuscirci. Tutti le hanno risposto 'Ccà nisciun' è fesso'. Lo sfido a dire che non accetterà i voti di IV se arrivassero. O ha i 161 voti senza Iv o deve andare a dimettersi", la conclusione.

Ore 17.30 - Renzi: "Paese non merita uno scambio di poltrone indecoroso"

"Chi dice che durante la pandemia non si può parlare di politica? Ora ci giochiamo il futuro, ora o mai più. Da domani negli Stati Uniti si apre una pagina nuova. Qualche giorno fa ci sono stati accordi impressionanti nel mondo arabo con svolta nella Libia. Qualche giorno fa Macron e Merkel hanno chiuso un accordo con la Cina e noi non siamo nemmeno entrati nella partita. La Brexit ora gioca la sua sfida. Questo è l'anno del G20. Ora vanno rimandati i ragazzi a scuola". Così Matteo Renzi nel suo intervento in Senato.

"Ora o mai più per il Mes. Avere detto no è costato 564 milioni alla comunità nazionale", ha ancora aggiunto. "Se non investiamo ora su scuola e sanità saremo maledetti dei nostri figli", ha quindi specificato.

Poi Renzi cita i Malavoglia: "Abbiamo perso una battaglia, è una brutta faccenda. Ma chi è che ha perso?".

"La discussione non riguarda le singole persone - ha proseguito - riguarda l'Italia, che sta perdendo la più grossa occasione, più del piano Marshall". "Faccia un passo in più presidente - l'appello di Renzi - non trasformi tutto in una mera distribuzione d'incarichi. Lei probabilmente immagina che la politica è solo l'arte del Governo. In questo momento è in ballo il futuro del Paese". "Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni", ha detto ancora il leader di Iv. "L'Italia vive una crisi sanitaria ed economica", spiega Renzi sottolineando come l'Italia sia il Paese con il "più alto numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione". "Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti". "L'augurio è che nei prossimi giorni - la conclusione - si metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone".

Ore 16.50 - De Bonis (M5S): "Abbiamo 156 voti sicuri e 3 incerti"

"I voti che si avranno oggi sono tra 156, 157, c'è ancora qualcuno esitante nel Misto come i senatori Martelli, Drago e Ciampolillo". Lo dice il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis a un giorno da pecora su RadioUno. Secondo De Bonis "Li può convincere la politica", perché spiega "è gente che vuole risposte ben definite, bisognava far riferimento nell'intervento in Aula di questa mattina del premier a quei temi che non sono stati sufficientemente esauditi".

Ore 16.30 - La seduta al Senato è sospesa per mezz'ora

Riprenderà alle 17 la seduta in Senato per le comunicazioni sulla crisi del presidente del Consiglio. L’intervallo è necessario per consentire la sanificazione dell'aula dopo quattro ore di dibattito. Rimandato dopo quell'ora, dunque, anche l'intervento di Matteo Renzi.

Ore 16 - Pinotti (Pd): "Smettiamola con la narrazione della gestione fallimentare della pandemia"

"Ho vissuto con sofferenza politica e personale questa crisi, ho pensato con disagio che mentre il nostro Paese affrontava una difficoltà così inaspettata e terribile, la politica diventava un altro elemento di preoccupazione e insicurezza. A cosa è servita questa drammatizzazione? Per dire che occorre un cambio di passo? Noi per primi lo diciamo da novembre. Come Pd non comprendiamo questa crisi e voteremo convintamente la fiducia, si deve lavorare per costruire e non per distruggere". Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Roberta Pinotti. "Smettiamola anche - continua Pinotti - con la narrazione della gestione fallimentare della pandemia. Al netto degli errori possibili di fronte ad una difficoltà inedita, questo Esecutivo si è comportato con dignità ed onore"

Ore 15.30 - Gasparri (FI): "Governo di costruttori abusivi: voteremo contro la fiducia"

"Forse stasera nascerà, se nasce il governo 'Di Maie' sostenuto non da responsabili e nemmeno da costruttori ma da palazzinari, che costruiscono abusivamente". Lo ha detto intervenendo nell'aula di palazzo Madama il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Ieri sera - ha proseguito - ho rivisto in televisione "L'arte di arrangiarsi", non so se programmato in suo onore, interpretato da un mitico Alberto Sordi, che faceva il socialista, poi il fascista, poi il comunista. Alberto Sordi è stato un grande attore che faceva ridere, lei presidente Conte, a differenza di Sordi, fa piangere gli italiani e noi di Forza Italia voteremo contro la fiducia".

Ore 15 - Quagliariello (Idea): "Restiamo all'opposizione"

"La mia componente democratica, liberale, asovrantista ed europeista non pensa di dover abbandonare l'opposizione". Lo dice nell'Aula del Senato Gaetano Quagliariello di "Idea" nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Conte - sostiene Quagliariello - ha rivendicato un lavoro a cui ci siamo legittimamente opposti ed è partito dalla attuale maggioranza. Ha chiesto agli altri di arricchire la base, di aggiungersi, senza nessuna trasformazione della formula e del programma. Alle opposizioni antisovraniste ha lanciato neppure una proposta trasformista. Ha chiesto una annessione: per questo diciamo no".

Ore 14.50 - Cerno: "Voto la fiducia e torno al Pd"

"Stasera torno al Pd, da indipendente e senza tessera, e voterò molto convintamente la fiducia al governo Conte". A dirlo, il senatore Tommaso Cerno, che un anno fa aderì al gruppo Misto lasciando i Democratici. "Sostengo da sempre l'alleanza Pd-M5s anche quando sembrava un'ipotesi assurda - ha aggiunto - Nel suo discorso Conte ci ha detto che ha un progetto politico, che andrà avanti anche senza Renzi. Insomma è più importante il progetto politico e, visto che Conte ha rottamato Salvini e da oggi Renzi, significa che l'alleanza Pd-M5s è politica. Quindi mi da garanzia che sta dicendo la verità, ci sto e torno al Pd".

Ore 14.30 - Bellanova: "Italia Viva si asterrà in Senato"

"Riuniremo il nostro gruppo prima del voto, ma l'orientamento unanime è quello dell'astensione. Non votiamo no perché il nostro progetto non era mettere in discussione il perimetro della maggioranza". Così Teresa Bellanova ex ministro agricoltura e senatrice di Iv.

Ore 14.10 - Lady Mastella: "Certo che voterò la fiducia"

"Ho sentito il discorso del presidente Conte e mi è sembrato propositivo". Voterà la fiducia? "Certo che la votero'". Così la senatrice del gruppo Misto ed ex Forza Italia, Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella.

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Ore 13.49 - Segre: "Voterò sì"

"Che sia venuta è già una risposta. Sono venuta a votare sì". Lo dice Liliana Segre, senatrice a vita, a chi la interpella in Senato sulle sue intenzioni di voto sulla fiducia, dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte.

Ore 12.35 - La seduta al Senato è sospesa per un'ora

Riprenderà alle 13.35 la seduta in Senato per le comunicazioni sulla crisi del presidente del Consiglio. L’intervallo è necessario per consentire la sanificazione dell'aula dopo quattro ore di dibattito. Nel frattempo previsto un vertice del centrodestra per fare il punto della situazione in vista del voto e per serrare le fila: dal Pd, infatti, grande ottimismo sull’arrivo di alcuni transfughi di Forza Italia. La strada è stata aperta da Renata Polverini alla Camera, fra i nomi in bilico al Senato quelli di Anna Carmelo Minuto, Barbara Masini e Andrea Causin.

Ore 12.30 - De Falco: "Voterò la fiducia"

"Si, confermo che darà la fiducia al governo". Lo spiega il senatore ex M5S Gregorio De Falco, interpellato al Senato e sottolineando come, a convincerlo sull'appoggio al governo Conte sia stato l'inserimento, da parte del premier, del piano di "testing" anti-Covid nel suo intervento a Palazzo Madama.

Ore 12.20 - Maiorino (M5S): "Grazie a Liliana Segre, ora voltiamo pagina"

"Dobbiamo dire grazie alla senatrice Segre: ha anteposto la salvezza del Paese alla sua stessa incolumità personale. L'esatto contrario di ciò che ha fatto colui che ci ha portato a questa situazione". Lo dice nell'Aula del Senato Alessandra Maiorino del M5S. "Gli italiani sono stanchi di sentire i politici che parlano di politici. Ora è il momento di voltare pagina con questa politica autoreferenziale che mette i propri interessi prima di quelli del Paese. Abbiamo mostrato al Paese il vero volto di Renzi, che ora abbaia ai banchi a rotelle", ha concluso.

Ore 12.10 - Raffaele Fantetti (Maie): "Confermiamo la fiducia, in politica con coerenza"

"Non si può stare dentro un coalizione senza essere coerenti con i propri principi, non si può sfilare con alleati di coalizione che mirano a Italexit. Ecco perché abbiamo creato l'associazione 'Italia23' che nasce dalla società civile, con temi e proposte elaborati da esperti. Siamo grati per questa opportunità che ci viene data nel Parlamento, ed eventualmente nella maggioranza, per uno sblocco per liberali, socialisti e convinti europeisti e di fare questo percorso insieme. Per questo le confermiamo la nostra fiducia". Così Raffaele Fantetti, senatore della componente del Movimento degli italiani all'estero (Maie) e appartenente al gruppo Misto.

Ore 12 - Bonino: "Serve un governo forte. Non voterò fiducia a Conte"

"Basta fare un giro in un ospedale per capire che la situazione descritta da Conte non sia vera". Lo dice nell'Aula del Senato Emma Bonino di +Eu nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Non spetta a Conte né favorire né ostacolare le riforme a partire da quella della legge elettorale: è una prerogativa parlamentare. Cosa c'è di responsabile nelle posizioni tatragone, quasi dei diktat, che normalmente i colleghi M5S pongono, dal 'fine processo mai' alla situazione delle carceri? Ci serve un governo forte e responsabili e quello di Conte non lo era prima e non lo sarà dopo. Per questo non gli voterò la fiducia", conclude.

Ore 11.50 - Nencini: "Socialisti valuteranno la proposta di Conte"

"I socialisti valuteranno a tempo il suo proposito tenendo conto che in questi mesi abbiamo sostenuto il suo governo da apolidi: non ne facciamo parte né abbiamo ricevuto inviti a partecipare a riunioni su decisioni. Quando non siamo stati d'accordo, abbiamo espresso qui il nostro dissenso lealmente e alla luce del sole. Ora a noi sta a cuore il progetto di rinascita dell'Italia". Così Riccardo Nencini, senatore del Psi durante il dibattito sulle comunicazioni del premier Conte, in corso nell'aula del Senato. Rivolgendosi direttamente a Conte, ha aggiunto: "Le faccio io una proposta: approvato lo scostamento di bilancio, che voteremo, convochi le forze europeiste che accoglieranno il suo appello". E ha aggiunto: "Quando la storia si sostituirà alla cronaca e guarderà dall'alto questa fase politica verrà letta così: una crisi strisciante cominciata a novembre, figlia di lentezze ed errori e aggravata da divisioni interne ai partiti che la sostengono e da nodi mai sciolti, come il Mes, o dopo lunghe diatribe e modifiche grazie anche al lavoro dai Iv e del partito socialista. Qualche giorno fa la crisi è stata formalizzata da un azzardo che io non ho condiviso".

Ore 11.40 - Balboni (Fdi): "Premier si adatta a qualsiasi situazione"

"La natura di Conte è liquida: ha la forma dell'acqua che si adatta a qualsiasi situazione, si basa sull'opportunismo. Si è lanciato alla pesca dei cosiddetti responsabili, quelli che Guareschi avrebbe chiamato 'Utili idioti'". Lo dice nell'Aula del Senato Alberto Balboni di Fdi . "I veri vietcong da domani non saranno i responsabili ma i parlamentari di Iv, e da oggi Conte si consegna in ostaggio a Renzi che muoverà una guerriglia ad un governo debole nel momento in cui dovrebbe essere più forte", conclude.

Ore 11.15 - Monti: "Voterò la fiducia a Conte"

"Le considerazioni tenute dal presidente del Consiglio mi inducono ad un orientamento positivo". Lo dice nell'Aula del Senato Mario Monti del gruppo Misto nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, cui voterà al fiducia. Monti sottolinea l'affermazione di Conte secondo cui è fondamentale un forte ancoraggio alla scelta di campo europeista in modo da realizzare ancor più appieno l'interesse nazionale. "E' la risposta a certi sovranisti". "Porto il mio voto libero e condizionato alle mie convinzioni sui singoli provvedimenti: se mi convincono non solo li voterò ma interverrò anche sulla opinione pubblica internazionale", ha concluso.

ore 11 - Casini: "Crisi sbagliata e frettolosa"

"Conte ha dimostrato in queste vicende una sua solidità e una capacità. Cerchi di recuperare un cammino comune con Iv, con chi ha fatto prevalere ragioni divisive. Quando in politica si fanno scelte sulla base del risentimento si pagano le conseguenze". Lo dice nell'Aula del Senato Pier Ferdinando Casini del gruppo "Per le Autonomie. Annunciando il voto a favore del governo, Casini si dice "molto preoccupato perché non condivido in alcun modo il trionfalismo di chi si accontenta del pallottoliere e dimentica le ragioni della politica. Questa crisi è stata aperta da Iv in modo sbagliato e frettoloso ma non inaspettato visto che da mesi erano evidenti le ragioni del dissenso all'interno del governo. Per chi sostiene il governo è il problema è capire se da questa crisi esso esca più forte o più debole. Bisogna che questo governo allarghi la base di condivisione e non la restringa. Rischia di uscire con i numeri indeboliti ed una ricerca affannosa di qualche responsabile. E allora recuperiamo questo rapporto".

(Unioneonline)

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IL DISCORSO DI CONTE:

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