La Commissione Affari costituzionali della Camera ha adottato come testo base sulla riforma della cittadinanza il testo del relatore Giuseppe Brescia (M5s) che introduce lo ius scholae.

Una nuova legge sulla cittadinanza di cui si parla da anni, ma che non è mai passata. Potrebbe essere la volta buona perché a favore del testo si sono espressi non solo M5S e centrosinistra, ma anche Forza Italia. Coraggio Italia si è astenuta, mentre sono contrari Lega e Fdi.

Il testo accantona lo ius soli tanto vituperato a destra e introduce lo ius scholae: dopo cinque anni di percorso scolastico in Italia si può ottenere la cittadinanza italiana.

“Il minore straniero nato in Italia o che vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, che abbia risieduto legalmente e senza interruzioni in Italia e che abbia frequentato regolarmente, nel territorio nazionale, per almeno cinque anni, uno o più cicli scolastici presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o per corsi di istruzione e formazione professionale, acquista la cittadinanza italiana”, si legge.

Cittadinanza che va richiesta con una dichiarazione di volontà da parte del minore e di entrambi i genitori.
“C'è chi vuole di più, chi di meno, io come relatore mi sono tenuto su una linea mediana”, ha detto Brescia.

“Si tratta solo del primo passo di un percorso – ha aggiunto – che vogliamo concludere entro questa legislatura. Il voto favorevole di Forza Italia dimostra che questa questione non è di destra o di sinistra, ma di libertà e civiltà. Nella prossima settimana in ufficio di presidenza definiremo il termine per la presentazione degli emendamenti”. 

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata