Ius Scholae, Tajani: «Essere italiani non è legato a essere qui da sette generazioni»
Forza Italia conferma l’apertura alla cittadinanza al compimento di un ciclo di studi. Lega e FdI: «Non è nel programma»«Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu».
Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Meeting di Rimini, alimentando così ulteriormente la discussione nel centrodestra sullo ius scholae, ovvero la cittadinanza italiana ai giovani di origine straniera al compimento di un ciclo di studi nel nostro Paese.
«Non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra, ma dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull'identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori», ha aggiunto Tajani.
L’apertura di Forza Italia allo ius scholae, sostenuto dall’opposizione di centrosinistra, non trova d’accordo le altre forze della maggioranza, FdI e Lega.
«Non è una priorità e non è nell'agenda di governo. Non ho voglia di fare polemica. L'Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze di tutti», la posizione del leader leghista Matteo Salvini. Sulla stessa lunghezza d’onda Tommaso Foti (FdI): «Nel programma di governo non c'è questo argomento e non c'è neanche nei singoli programmi dei partiti. Gli elettori
hanno votato un programma: è legittimo discutere di questioni esterne al programma, ma c'è il fondato dubbio che questo sia un argomento speculare dell'opposizione per creare confusione nella maggioranza».
(Unioneonline/l.f.)