Via libera dell'Aula del Senato - all'unanimità, con 223 voti favorevoli - al ddl costituzionale, d'iniziativa popolare, per la modifica dell'articolo 119 della Costituzione, sul riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità.

Votando a favore del testo proposto dalla Commissione Affari Costituzionali che recita "la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità", la proposta di legge popolare che ha raccolto oltre 200mila firme dentro e fuori i confini della Sardegna comincia il suo iter parlamentare forte di un semaforo verde che, per i promotori, ha una valenza straordinaria. È "un momento storico”, spiegano compatti i senatori sardi che hanno sostenuto l'iniziativa e che in questi mesi si sono spesi per arrivare al risultato odierno, a cui fanno eco, all'unisono, i commissari della Commissione speciale per l'insularità.

Si tratta della prima deliberazione di palazzo Madama, che consentirà al disegno di legge di continuare il suo cammino alla Camera e poi, dopo almeno tre mesi, di ritornare nei due rami del Parlamento per una seconda approvazione.

Il particolare iter perché si tratta di un ddl che modifica l’articolo 119 della Costituzione, nel cui testo sarà inserito il principio di insularità col riconoscimento del “grave e permanente svantaggio naturale” dell’Isola.

Nato da un'iniziativa popolare, il testo è stato modificato nel corso della prima lettura in commissione Affari costituzionali del Senato. Con il provvedimento viene reintrodotto di fatto il tema delle pari opportunità degli isolani, che già esisteva nella Carta del 1948, ma che venne cancellato con la Riforma del Titolo V del 2001.

SOLINAS: “LA BATTAGLIA PROSEGUE” – Un momento “importante” per la Sardegna, lo definisce il presidente della Regione Christian Solinas, “che vede avvicinarsi sempre più il traguardo”. “La nostra battaglia – prosegue - deve continuare, non solo nel Parlamento nazionale ma anche a Bruxelles: occorre una revisione della normativa europea per renderla più rispondente alle sfide dei nostri territori che le situazioni di crisi impreviste, come quella attuale, rendono ancora più critiche". 

"Un risultato reso possibile dal consenso unanime raccolto dalla proposta, con l'impegno determinante della maggioranza che governa la Regione. Ora – continua il governatore -, occorre accelerare l'iter parlamentare per giungere al traguardo in tempi brevi. La Sardegna ha la necessità di vedere riconosciuti, e di mitigare, gli svantaggi dovuti alla sua condizione geografica, e avere pari opportunità di sviluppo e accesso al mercato internazionale senza più handicap rispetto alle altre Regioni italiane ed europee. Insularità e perifericità producono un incremento dei costi e creano ritardi e debolezze nel processo di sviluppo. Non cerchiamo l'ottenimento di privilegi, ma il riconoscimento di diritti per garantire ai nostri concittadini e alle nostre imprese pari opportunità di sviluppo". 

LE REAZIONI –  "Oggi è una giornata straordinaria per la Sardegna e per i sardi. Abbiamo finalmente davanti a noi la possibilità di invertire la rotta e ridare dignità alla Sardegna e a tutti i sardi", spiega il presidente della Commissione regionale Michele Cossa. “Inizia una fase ancora più delicata rispetto a quella che ci ha portato fino a qui – prosegue Cossa – cominciata nel 2017 con il compianto Roberto Frongia e carica di entusiasmo e grinta in ogni suo passaggio. Da questo momento abbiamo la responsabilità di andare fino in fondo affinché nessun giovane sardo possa più avvertire l'insularità come freno rispetto alla propria volontà di fare, intraprendere, creare ma, al contrario, possa trarre da questa condizione la forza per crescere e far crescere la nostra Isola". "Questa battaglia – aggiunge ancora Cossa – ha avuto un grande merito: è riuscita a compattare la politica senza distinzione di colore, ha unito attorno allo stesso obiettivo il mondo della cultura, dello sport, dell'associazionismo, quello accademico, il volontariato e tutta la società civile in ogni sua declinazione. Oggi possiamo brindare alla Sardegna immaginando un futuro diverso. Non sprechiamo questa occasione".

“Si va verso il riconoscimento di un diritto sacrosanto dei sardi da troppo tempo negato. Una vittoria della Sardegna, del Consiglio regionale, della Commissione insularità e del presidente Solinas che anche recentemente ha chiuso con lo Stato, in questa direzione, uno storico accordo che vede il riconoscimento di importanti risorse in favore della Sardegna a compensazione anche proprio degli svantaggi derivanti dall'insularità", il commento del presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais

"Siamo di fronte a un provvedimento a lungo atteso da una parte considerevole di cittadini, quelli che vivono nelle grandi come nelle piccole isole del nostro Paese”, il commento del senatore del Pd, Gianni Marilotti. “L'Unione europea ha continuato a far finta di niente e a non riconoscere il diritto al riequilibrio delle regioni che essa stessa definisce sfavorite. La Sardegna non si aspetta condizioni di favore ma di riequilibrio, gli imprenditori isolani non chiedono più soldi, ma agevolazioni e condizioni che consentono loro di stare nel mercato. Mi rendo conto che il reinserimento del principio di insularità in Costituzione non risolve i problemi con un colpo di bacchetta magica. Tuttavia dà un peso maggiore alle lotte delle regioni insulari per negoziare, attraverso un tavolo operativo che veda Governo, Regioni e Unione europea affrontare concretamente il problema e adottare quelle misure necessarie affinché si realizzi una coesione vera tra tutti i territori".

"L'inserimento del principio dell'insularità nella Costituzione, nel testo approvato in commissione, è una tappa fondamentale”, le parole in aula del senatore di Forza Italia, Emilio Floris. “Ci sono finalmente i presupposti affinché i cittadini della Sardegna, della Sicilia, di tutte le isole minori abbiano le stesse potenzialità di partenza del resto dei cittadini italiani". “Auspico – prosegue Floris – che il presidente Draghi, il quale per sua autorevolezza gode di grande fiducia e stima in Europa, possa ottenere per le isole più di quanto finora sia stato ottenuto dagli altri governi”.

"Chiediamo al Parlamento di fare uno sforzo straordinario: quello che è accaduto oggi in Senato venga replicato agevolmente in tutti gli altri passaggi previsti dalla legge". Così i deputati dem Andrea Frailis, Gavino Manca, Romina Mura e Andrea Casu. "La Sardegna inizia a vedere finalmente riconosciuta la propria peculiarità”.

LA PROPOSTA DI LEGGE – Essere un'isola, è il ragionamento alla base della proposta di legge, comporta enormi costi aggiuntivi che devono essere compensati in nome della coesione nazionale, con l'obiettivo di rendere uguali i punti di partenza di tutti i cittadini italiani. Uno studio specifico sul problema, realizzato dall'Istituto Bruno Leoni, ha quantificato in circa 5.700 euro procapite il costo dell'insularità per la Sardegna: circa 9 miliardi di euro l'anno (a fronte di un Pil della regione di circa 20 miliardi di euro). Da qui la richiesta della Sardegna al Parlamento: azzerare gli attuali svantaggi strutturali legati all'insularità e che sia dunque consentito ai sardi di competere con pari punti di partenza con tutti gli altri cittadini italiani.

(Unioneonline/v.l.)

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