“Iniziamo a raccogliere i frutti di un lavoro lungo e faticoso, condotto in prima fila dalla Sardegna alla quale viene giustamente riconosciuto il ruolo di traino dei diritti delle regioni insulari e degli oltre 20 milioni di cittadini che vi risiedono, pari al 4,6% della popolazione totale dell'Unione. Negli ultimi anni siamo stati, tra le Isole europee, tra quelle più impegnate a rivendicare un nuovo approccio nella formulazione delle politiche e della legislazione comunitaria”.

Lo afferma Christian Solinas a proposito del voto, previsto martedì nel Parlamento di Strasburgo, della mozione con cui per la prima volta l’Europarlamento assumerà un impegno istituzionale che riconosce la specificità e gli svantaggi dell’insularità.

“Non è il traguardo, ma è una tappa importante”, sottolinea il governatore sardo che incassa anche i ringraziamenti di Younous Omarjee, relatore della legge.

Capofila del Partenariato delle Regioni insulari periferiche del Mediterraneo - costituito da Sardegna, Baleari, Corsica, Creta, Gozo, Isole Ionie - la Sardegna ha portato la questione insulare al centro dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa, e ha partecipato da protagonista alla definizione del quadro normativo per affrontare le esigenze dei territori insulari.

“Quello di martedì - sottolinea Solinas - rappresenta un momento importante, per il quale la Regione Sardegna ha dato un apporto fondamentale contribuendo a fornire gli strumenti per decifrare quello che oggi è il messaggio più incisivo: le regioni insulari sono meno sviluppate rispetto a quelle continentali del loro Stato membro, e hanno un Pil pro capite inferiore. Caratteristiche che, unite agli svantaggi naturali molteplici e permanenti, devono essere tenute in conto nelle politiche dell'Ue”.

(Unioneonline/L)

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