Incontro col ministro Calderoli, l’opposizione in Consiglio regionale «non ci sarà»
Il capogruppo Pd Gianfranco Ganau: «Uno sgarbo istituzionale firmato dal presidente Pais»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
All’incontro col ministro Calderoli «l’opposizione non ci sarà». È la dichiarazione di Gianfranco Ganau, capogruppo Pd in Consiglio regionale, formulata nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati illustrati i motivi della scelta dei gruppi di minoranza: «Siamo contrari al Dl sull’autonomia differenziata per le ragioni che abbiamo già espresso in Aula e che ora sono state confermate dal documento dell’ufficio bilancio del Senato».
Ganau ha inoltre contestato anche l’organizzazione dell’incontro sostenendo che il vero «sgarbo istituzionale» nei confronti del Consiglio è stato quello «del presidente Michele Pais, che ha previsto un semplice incontro in un luogo diverso dall’Aula, mentre avrebbe dovuto programmare, in base al regolamento e alla prassi, una seduta informale dell’Assemblea nella quale svolgere un dibattito sui contenuti. I consiglieri di minoranza, dunque, si limiteranno ad un breve saluto “di cortesia” al ministro».
La visita di Calderoli, secondo Eugenio Lai di Alleanza Europa Verde, non è altro che «un caffè col ministro con cui la maggioranza tenta di coprire la posizione ambigua della Regione sull’autonomia differenziata che è una legge del tutto sbagliata e contraria agli interessi della Sardegna, per questo non abbiamo niente da contrattare con Calderoli».
Per il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus la presenza di Calderoli in Sardegna «si inquadra solo all’interno di una iniziativa elettorale della Lega di cui il presidente del Consiglio è diventato coordinatore regionale. Nel merito - ha aggiunto -, dopo la pubblicazione del documento dell’ufficio bilancio del Senato, per noi è necessario tornare in Consiglio per un nuovo dibattito al quale credo che anche una parte della maggioranza sia interessata».
Alessandro Solinas del M5S ha intanto respinto ogni accusa rivolta all’opposizione che, invece, a suo avviso «ha mostrato senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni rifiutando di fare da “figurante” in un confronto fittizio dentro una stanza chiusa come voleva il presidente Pais. Le motivazioni del nostro “no” sono sempre state chiare - ha continuato -, e sono le stesse ora messe nero su bianco dall’ufficio bilancio del Senato».
(Unioneonline/s.s.)