Inchiesta stadio, Di Maio: "Non ci hanno infettato, il presidente Acea si dimetta"
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Di Maio parla all'indomani dell'inchiesta che ha scoperchiato un vaso di Pandora sulla costruzione dello stadio della Roma.
Virginia Raggi non è coinvolta, ma il capogruppo M5S Paolo Ferrara risulta indagato, mentre il presidente di Acea Luca Lanzalone è finito ai domiciliari.
Lanzalone è uomo dei 5 Stelle, aveva già lavorato per la giunta Nogarin a Livorno ed è stato mandato direttamente dai vertici pentastellati a Roma a mediare nelle trattative sullo stadio. Dopo è stato nominato dalla Raggi presidente della municipalizzata capitolina più importante.
Il ministro plaude al capogruppo Ferrara, che ieri si è autosospeso dal partito (ma non dalla poltrona) e chiede le dimissioni di Lanzalone.
"Da noi non esiste la presunzione di innocenza per reati gravi come la corruzione. Ieri si è autosospeso Ferrara, altrimenti lo avremmo espulso noi. E Lanzalone si deve dimettere perché non è possibile che una persona ai domiciliari stia ancora ad Acea. Mi aspetto le sue dimissioni nelle prossime ore".
"Lanzalone - continua Di Maio - ci aveva aiutato a salvare l'azienda di rifiuti di Livorno, era stato brillante nello sblocco della vicenda stadio: era una persona amministrativamente preparata e abbiamo deciso di affidargli la più grande partecipata di Roma. Quanto successo mi addolora".
Tuttavia il Movimento "non è stato infettato", si difende il leader: "Il vero tema è come reagisce la politica: ho visto nel passato forze politiche proteggere i corrotti, finché noi reagiamo così significa che non ci siamo fatti infettare".
REDDITO DI CITTADINANZA - Il capo politico parla anche delle sue prossime mosse da ministro, e auspica di approvare il reddito di cittadinanza entro il 2019. "Devo prima di tutto riformare i centri per l'impiego e per farlo devo coinvolgere tutte le regioni, poi avvieremo il reddito di cittadinanza". Il primo decreto del ministro Di Maio si chiamerà Decreto Dignità: "Servirà a ridare dignità a quattro categorie che sono in difficoltà: imprese, eliminando strumenti come spesometro e redditometro, una norma sulle delocalizzazioni delle imprese, lotta alla precarietà e al gioco d'azzardo, di cui voglio vietare la pubblicità".
(Unioneonline/L)