Il caso dello scorporo del Microcitemico - con le difficoltà denunciate da mesi dai genitori dei pazienti dell’Oncoematologia pediatrica e del Centro trapianti -  travalica i confini regionali. Ci sono due interrogazioni parlamentari rivolte al ministro della Salute.

«Siamo al paradosso per cui la Regione, che ha la responsabilità di assicurare che il diritto alla salute sia effettivamente garantito, delega questo compito ad operatori che possono lavorare solo oltre il loro orario di servizio per curare i bambini del Microcitemico. Il ministro della Salute non può restare a guardare», scrivono i senatori Pd Marco Meloni e Sandra Zampa. Che annunciano una prossima visita con una delegazione di parlamentari nell’ospedale di via Jenner, dopo un lungo incontro di sabato che ha visto Meloni confrontarsi con Francesca Ziccheddu, presidente dell’Asgop, Associazione sarda genitori oncoematologia pediatrica, e con con la direttrice dell’Oncoematologia.

Si aggiunge all’interrogazione presentata della deputata del Movimento 5 stelle Marianna Ricciardi, che ripercorre tutti i problemi sollevati nei mesi precedenti dai genitori e chiede al Ministro della Salute «quali provvedimenti di competenza intenda intraprendere affinché le famiglie con bimbi malati oncologici non siano costrette a disumani viaggi della speranza per vedersi riconosciuto il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione; se ritenga, attraverso il Coordinamento strategico facente capo al Ministero della Salute, di verificare lo stato di armonizzazione e di riorganizzazione dell’assistenza oncologica e in particolare per l’oncoematologia pediatrica nella Regione Sardegna; se intenda intraprendere iniziative di competenza, in coordinamento con la Conferenza Stato Regioni, per verificare lo stato del funzionamento delle Reti oncologiche regionali».

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