Unità «dello schieramento democratico, progressista, socialista ed ecologista, civico, dell’autonomia e dell’autodeterminazione», per superare  la spaccatura in  due blocchi, uno che fa capo ad Alessandra Todde, con il suo campo largo,  e l’altro a Renato Soru. Questo l’obiettivo dichiarato dai Progressisti, che si sono riuniti questa sera in assemblea  «per analizzare la situazione politica regionale». Nel documento approvato si legge che gli iscritti danno mandato al partito, al  presidente e ai dirigenti di  «percorrere la strada dell’unificazione dello schieramento democratico, di promuovere e partecipare a incontri finalizzati alla riunificazione, rendendosi disponibili ad ogni iniziativa che formalmente e sostanzialmente raggiunga l’obiettivo di moltiplicare le forze per un radicale cambiamento del governo della Sardegna».

Al termine di una giornata scandita da voci e ipotesi (QUI LA NOTIZIA) il partito che fa capo a Francesco Agus, Massimo Zedda e Luciano Uras si fa portavoce di un messaggio di pacificazione tra gli schieramenti interni, ora avversari, del centrosinistra. Perché è stato giudicato necessario «realizzare il necessario processo di cambiamento del quadro politico di governo della Regione e rimuovere la rovinosa gestione amministrativa e finanziaria dell’attuale Giunta di destra, sardo-leghista.

Questo rimane l’obiettivo ineludibile, che può essere raggiunto soprattutto con il diretto coinvolgimento dei tanti amministratori locali democratici, progressisti, di sinistra, identitari e del civismo democratico, che non possono essere tenuti ai margini dell’impegno per lo sviluppo della società sarda». C’è un riferimento alle autonomie locali, che «hanno il diritto-dovere di essere decisive nelle sfide che ci attendono».

Contestata la scelta che ha portato alla candidatura di Todde, espressa da Pd e M5s, i Progressisti sono passati con Soru. Nella nota non nominano né l’una né l’altro: «Ribadiamo  che tutti – e sottolineiamo tutti – devono sentire il dovere di unire le forze democratiche dell’intero schieramento», si legge nella nota. 

E se il partito cerca di mostrare una volontà diplomatica volta alla ricomposizione, a rincarare sulla lacerazione è Soru. 

Non è passata mezz’ora  dalla diffusione del documento del partito, che Mr Tiscali dirama una sua comunicazione: «I Progressisti», ha detto, «sono una componente importante della Coalizione sarda (la sua, ndr) e, dall’inizio di questo percorso comune, sono stati e rimangono parte attiva della coalizione con proposte e istanze mirate a rafforzare il nostro progetto per una Sardegna liberata dalla destra che la sta malgovernando da anni».

Ma non solo. Sull’ipotesi di un accordo tra il partito di Zedda e Agus con Todde, Soru picchia duro: «Forse nella coalizione 5S/Pd, spaventati da sondaggi e risposte dei territori in queste settimane, alcuni pensano di ricorrere a una sorta di calciomercato di riparazione. È un’azione doppiamente scorretta», ha aggiunto Soru, «prima di tutto perché conferma ancora una volta come l’attenzione di tanti esponenti della coalizione 5S/Pd sia soprattutto rivolta a noi e alla nostra coalizione e non al “noi” dei loro slogan né tantomeno a sconfiggere la destra. E poi perché evidenzia che l’altra coalizione stia insieme sulla base di calcoli e alchimie elettorali e non in virtù di un progetto politico condiviso».

Altro che tentativo di riconciliazione. 

Enrico Fresu 

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