È ufficiale: Dario Giagoni non è più il coordinatore regionale della Lega.

Il deputato gallurese si è dimesso stamattina, dopo che per giorni si erano rincorse le voci sulla sua sostituzione alla guida del partito in Sardegna. Ora il leader nazionale Matteo Salvini potrebbe affidare l’incarico a Michele Pais, attuale presidente del Consiglio regionale.

«Questa scelta sofferta è condizionata dal continuo sovrapporsi di incarichi istituzionali sempre più impegnativi ed assorbenti», spiega Giagoni, «questo periodo da coordinatore è stato emozionante e formativo. Non nego che vi siano stati momenti bui, di sconforto e talvolta di rabbia, ma anche le esperienze negative servono a crescere».

Da anni, ricorda, «dedico tempo, energie e impegno a favore della crescita del partito nel territorio, ora è giunto per me il momento di dedicare anima e corpo a un altro importante ruolo per il quale sono stato eletto e che, per rispetto dei sardi che hanno riposto in me la fiducia, deve essere portato avanti a 360 gradi, con la consapevolezza che detenendo troppi incarichi contemporaneamente si rischia di non svolgere al meglio nessuno di essi». Ad ogni modo, «il mio impegno per la nostra Isola proseguirà con la stessa passione e tenacia».

Poi una serie di suggerimenti a chi verrà dopo di lui: «A chi mi succederà auguro di tenere alto l'onore del partito affinché i veri valori della Lega siano portati avanti nel pieno rispetto di tutti i sardi che ci hanno accordato la loro fiducia nel febbraio 2019 e nelle successive tornate elettorali». Il lavoro fatto «deve essere portato avanti senza campanilismi ma con la valorizzazione delle personalità che abbiamo al nostro interno, comprese quelle dei tanti amministratori locali che si sono avvicinati alla Lega durante il mio mandato».

Perché, conclude il parlamentare, «"Prima la Sardegna" non è mai stato uno slogan elettorale ma una convinzione profonda che mi ha consentito di mettere in secondo piano i personalismi e gli interessi personali a favore del bene collettivo, atteggiamento che spero possa essere riscontrato anche in colui o colei che prenderà il mio posto».

ro. mu.

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