Fondi ai privati contro le liste d’attesa, critici i Progressisti. Bartolazzi: «Indicheremo noi le priorità»
L’assessore in commissione Bilancio, i dubbi di Agus: «I convenzionati erogheranno prestazioni dove è più comodo per loro e non dove serve»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Indicheremo noi ai privati convenzionati le priorità su cui intervenire con i fondi aggiuntivi stanziati per la sanità».
Così l’assessore Armando Bartolazzi, audito in commissione Bilancio, ha parlato del problema delle liste d’attesa e dei fondi aggiuntivi stanziati con la variazione di bilancio.
«Il problema delle liste d’attesa è comune a tutte le regioni italiane», ha osservato l’esponente della Giunta, «un tempo l’ospedale era per i pazienti acuti ma l’invecchiamento della popolazione comporta che i cronici siano sempre di più. Con le risorse stanziate in questa manovra, circa 5,5 milioni, chiederemo ai privati convenzionati di fare quel che il pubblico non può fare, indicando priorità».
Se Alleanza Sardegna, con Stefano Schirru, ha elogiato l’aumento del budget per i privati per snellire le liste d’attesa ricordando la sentenza della Consulta che consente alla Sardegna di spendere di più («conferma la giustezza delle nostre posizioni sulla gestione degli ultimi 5 anni»), critiche all’assessore sono arrivate dai Progressisti.
Le risorse stanziate, osserva Francesco Agus, sono «gocce omeopatiche date a un paziente con la lebbra». Dubbi sull’aumento del budget per i privati: «C’è il rischio che queste somme non vadano davvero dove servono perché i convenzionati andranno ad erogare prestazioni aggiuntive dove per loro è più comodo farle e non dove abbiamo liste d’attesa con visite fissate nel 2026».
Si è parlato anche del 118, Alleanza Sardegna ha chiesto un «impegno serio» rilevando che «non si contano più le associazioni e le coop che abbandonano il servizio di ambulanza perché travolte dai costi per l’acquisto dei mezzi e per il pagamento del personale». Bartolazzi, sul tema, si è impegnato a stanziare risorse «adeguate» nella finanziaria del prossimo autunno.
(Unioneonline/L)