La Sardegna si appresta ad approvare la legge sul Fine vita. La proposta del Campo largo (primo firmatario Roberto Deriu del Pd), da oggi all’esame dell’Aula del Consiglio regionale, ricalca il testo scritto dall’associazione “Coscioni”, anche se la commissione Sanità presieduta da Carla Fundoni (Pd) ha licenziato una versione con alcune modifiche. In particolare, ha spiegato la Dem, si è cercato di supplire rispetto ai rilievi fatti dal Governo rispetto allo stesso provvedimento approvato dalla Toscana. Il Governo ha impugnato quella legge, e tutti all’opposizione sono convinti che lo stesso destino toccherà alla norma sarda. Anche perché, nel frattempo, il Parlamento sta legiferando in proposito.

Fin dall’inizio, infatti, la discussione si è incentrata su quest’interrogativo: è opportuno che l’Assemblea sarda lavori su una norma pur sapendo che Roma presenterà ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale? L’iter è comunque andato avanti. «Abbiamo cercato di costruire una proposta snella, che dia attuazione alla sentenza della Consulta numero 242 del 2019». Sentenza che ha introdotto la possibilità di una procedura medicalizzata per l'aiuto al suicidio, con verifica da parte del servizio sanitario nazionale e parere del comitato etico, e che ha sollecitato il legislatore a intervenire con una disciplina organica.

Ma quale legislatore? La Regione si è sentita investita di questo compito. D’altra parte – ha sottolineato lo stesso Deriu nelle scorse settimane – «come Regioni abbiamo la responsabilità di organizzare il sistema sanitario, è nostro compito valutare la circostanza oggetto della legge. Inoltre, proprio perché non c’è una legge nazionale di riferimento, noi dobbiamo fare una legge regionale. È il dovere di un legislatore».

Relatrice di maggioranza è Carla Fundoni. Per la minoranza, Corrado Meloni di FdI, che nella relazione cita un’altra sentenza della Corte, la numero 66 del 2025, relativa alla necessità di prevenire il pericolo di abusi a danno delle persone deboli e vulnerabili, perché in situazioni di fragilità e sofferenza la scelta di porre fine alla propria vita potrebbe essere indotta o sollecitata da terze persone.

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