I politici del nord Sardegna dissotterrano l'ascia di guerra e si preparano alle barricate sulla riforma degli Enti locali. Non si tratta di uno scontro tra maggioranza e opposizione ma di un fronte trasversale che chiede pari dignità con Cagliari.

I sindaci del Sassarese e della Gallura, supportati dai consiglieri regionali dei territori, hanno incontrato la Commissione Autonomia per rivendicare la città metropolitana di Sassari, i primi, e l'autonomia della Gallura, i secondi.

Richieste sulle quali c'è la linea dura da parte dei rappresentanti del nord e che potrebbe causare uno strappo in maggioranza e un passaggio in aula doloroso.

Il consigliere del Pd e sindaco di Loiri Porto San Paolo, Giuseppe Meloni conferma: «Se il testo non cambia, non potrò anteporre l'appartenenza di partito agli interessi del territorio». Gli equilibri, però, sono fragili anche tra sassaresi e galluresi perché questi ultimi difficilmente vorranno ritornare sotto il controllo della Provincia di Sassari.

La simmetria perfetta con Cagliari: questa è la condizione per non mettere veti alla riforma. Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna sostiene che «non può esistere una sola città metropolitana in una regione con due aree urbane identificate».

Quella del primo cittadino di Sassari è la sintesi del pensiero sia dei sindaci che dei consiglieri regionali. A riaprire la partita è stata la modifica della dimensione della Città metropolitana di Cagliari, inizialmente disegnata su tutta la vecchia Provincia, poi riportata a una cerchia ristretta di Comuni.

Dopo la commissione, i rappresentanti del centrosinistra sassarese hanno incontrato il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, chiamato a fare «l'arbitro e agevolare i canali istituzionali per arrivare a una sintesi in tempi stretti».
© Riproduzione riservata