La consigliera azzurra Alessandra Zedda per le regionali scende in campo con la sua lista indipendente “Anima di Sardegna”. Ma i piani potrebbero cambiare «se il centrodestra dovesse ritrovare l’unità». Ieri il deposito del contrassegno in Corte d’Appello, con la convinzione che «in Sardegna si debba cambiare. Niente di personale, ma l'azione di governo di Solinas è stata troppo solitaria e lenta. Per questo ho lasciato la giunta oltre un anno fa. E per questo sono andata avanti con la mia candidatura a governatrice in questi mesi». Queste le sue parole in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. 

Sino al 2022 vicepresidente di Christian Solinas in Sardegna e terza candidata alla presidenza del centrodestra, è ben consapevole che tra i nomi in corsa per la carica c’è anche quello di Paolo Truzzu (FdI), sindaco di Cagliari, sostenuto anche dal suo partito, Forza Italia. «D'accordo, ma nel frattempo il mio progetto ha preso forma. E ora non rispondo solo per me, ma per l'intera Anima di Sardegna - prosegue -: il gruppo che mi sostiene e che oggi è la lista che mi candida alla presidenza. Abbiamo appena depositato il simbolo».

Zedda precisa che potrebbe pensare a ritirare la sua candidatura «in caso di ritrovata unità del centrodestra, naturalmente ci penserei. Se ci fosse unità della coalizione, un valore indiscutibile, sarei aperta all'ipotesi di rinunciare - conclude -. Io non cerco incarichi qui o a Roma. Con una metafora, non voglio il reddito di cittadinanza, voglio il lavoro: voglio che ci si impegni davvero per la Sardegna».

(Unioneonline/v.f.)

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