Tensione nel governo con il dl Aiuti che sarà giovedì in Senato per essere convertito in legge. Preoccupazione nella maggioranza perché il M5S resta un'incognita e Giuseppe Conte ha detto di “aspettare risposte da Mario Draghi il prima possibile”.

Risposte che sono arrivate nella conferenza del premier con i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

Starà poi al M5S decidere se restare al governo o fare un passo indietro. E Di Maio incalza: “M5s dica se è dentro o fuori”.

Sul tavolo ci sono il cuneo fiscale, la lotta alla precarietà del lavoro e il salario minimo, priorità su cui Draghi deve trovare una quadra con i grillini.

Si attende poi un nuovo incontro tra il premier e Giuseppe Conte.

LA CONFERENZA STAMPA – "Nei mesi scorsi ho auspicato un nuovo patto sociale per gestire la fase che attraversiamo e che attraverseremo nei prossimi mesi. Lo scopo del patto è la continuazione della crescita e la protezione del potere d'acquisto per i lavoratori i pensionati e le famiglie. L'economia italiana continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi, prime tra tutte aumento costo della vita", le parole del premier Mario Draghi in apertura di conferenza stampa.

“L’inflazione erode il potere d’acquisto delle famiglie e incide sui costi delle imprese. Occorre intervenire per affrontare il tema dell’occupazione e delle disuguaglianze, e difendere pensioni e salari. Per far questo occorre un coinvolgimento pieno del governo con le parti sociali".

PARTI SOCIALI E CONFRONTO – "Nella riunione di oggi con i sindacati abbiamo stabilito prima di tutto un metodo di lavoro – ha proseguito Draghi – : prevediamo incontri su una serie di temi, l'energia prima di tutto, la trasformazione di settori produttivi importanti, come automotive e acciaio, poi il Pnrr, su cui esiste un tavolo permanente ma si vuole renderlo più attivo e importante, e poi la legge di bilancio. Ma anche un tavolo sul precariato, alla luce degli ultimi dati emersi negli ultimi giorni".

“Temi chiave sono contratti collettivi e cuneo fiscale, riduzione del carico fiscale per i lavoratori”, ha poi precisato Draghi. “Abbiamo concordato quindi di rivederci fra due settimane quando il Governo presenterà un provvedimento corposo e, prima di discuterne in Consiglio de Ministri, ci sarà un altro incontro con le forze sociali.

“Quanto ai contratti collettivi dobbiamo rinnovare quelli scaduti”, ha precisato Draghi. E andare ad agire anche nell’interesse di chi dai contratti collettivi non è coperto. "La contrattazione collettiva è uno dei punti di forza del nostro modello industriale, non è accettabile che alcuni contratti siano scaduti da 3 o 9 anni". "Oggi a livello europeo – ha aggiunto – è stata approvata la direttiva sul salario minimo e il governo intende muoversi in questa direzione".

"NESSUN ALTRO GOVERNO DRAGHI” – "Quando ho letto il documento in 9 punti del Movimento 5 Stelle”, ha poi detto Draghi rispondendo a una domanda, “ho trovato molti punti di convergenza con l’agenda di governo”.
Il premier ha anche parlato dell’incontro con Letta, avvenuto pochi minuti prima della conferenza stampa: “Abbiamo affrontato la situazione politica”, ha detto, senza che dal Pd arrivassero “buone o cattive notizie”.

"Ho già detto che per me non c'è un governo senza M5s e non c'è un governo Draghi altro che l'attuale, questa è la situazione" ha ancora chiarito Draghi ribadendo come nonostante le "fibrillazioni" anche in questo periodo il governo stia procedendo nella propria azione.

LA CENA DELLA STAMPA ESTERA – Un Mario Draghi apparso rilassato quello che ha preso parte alla cena della stampa estera. “È un grande piacere essere qui con voi oggi. Grazie per l'invito a questa prima mondiale, la prima cena dell'associazione stampa estera, una splendida iniziativa che si ispira ai colleghi degli Usa. Avete cominciato bene con un ex banchiere centrale - ha detto introducendo la sua barzelletta -. Mi viene in mente la storia di un uomo che sta aspettando un trapianto di cuore. Gli dicono che è disponibile il cuore di un giovane di 25 anni in splendida forma e quello di un banchiere centrale di 86 anni. 'Scelgo il secondo', dice l'uomo. 'E perché?'. 'Perché non è mai stato usato!'".

“Nei primi mesi di questo governo, molti hanno scritto che questo esecutivo coincideva con un momento magico. I Maneskin, Berrettini, la finale europea, le medaglie alle olimpiadi, il Nobel per la fisica a Giorgio Parigi. Una serie di eventi così non si era mai vista. Da quel momento in poi è andato tutto a gonfie vele - ha ironizzato -: l'Italia non si è qualificata ai mondiali, siamo arrivati sesti all'Eurovision, Berrettini si è preso il Covid e non ha giocato a Wimbledon e vivo nel terrore che l'accademia svedese ci ripensi su Parisi...".

Poi ha spiegato perché in passato ha dovuto declinare alcune interviste ai corrispondenti: "Non si tratta di reticenza a comunicare. Come avete visto da alcune foto al museo del Prado amo moltissimo stare al telefono", l'autoironia. "La verità è che volevo un vostro invito a cena. Ora ricambierò il favore con molta calma". Infine, rivolto ai corrispondenti esteri: "Vi auguro di continuare a lavorare così, tra un cappuccino al sole, un aperitivo in piazza. Il corrispondente in Italia è un duro lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo...".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata