«La clamorosa gaffe dell’assessore alla Sanità, che ogni volta cerca di correre ai ripari giocando sul fraintendimento, ha avuto almeno il merito involontario di scoperchiare un dramma ben più profondo: quello di una strategia di prevenzione oncologica inefficace, carente soprattutto sul fronte della sanità territoriale». A incalzare Armando Bartolazzi, che nel convegno di giovedì ha ipotizzato lo stop alla somministrazione delle terapie costose sugli over 80, è Michele Cossa, dirigente del Riformatori, parlamentare e consigliere regionale di lungo corso.

«In una Regione che accumula ritardi negli screening, disuguaglianze nei percorsi di diagnosi precoce e un inquietante vuoto di programmazione, le parole dell’assessore suonano come un’offesa al buon senso», continua la nota. Cossa, peraltro, ci tiene a precisare di aver «personalmente ascoltato» l’intervento di Bartolazzi sugli over 80, dichiarazioni «a cui sono seguiti commenti e mormorii in sala», oltre alla risposta diretta di Gianni Amunni, l’oncologo che è stato invitato alla tavolo rotonda per spiegare il modello della Toscana. «Ma ciò che più allarma – continua il ragionamento di Cossa – è l’inerzia istituzionale: a quasi un anno e mezzo dalle elezioni, non si registra alcuna azione concreta per la riorganizzazione dei servizi sanitari».

Su questo punto, l’esponente dei liberal democratici incalza con più di un rilievo politico: «Manca una visione, un piano, persino una minima indicazione capace di orientare l’azione delle aziende sanitarie e restituire fiducia a chi lavora nel sistema e a chi ne ha bisogno. L’unica “strategia” della Giunta sembra ridursi a sostituire direttori generali con commissari, privi sia di poteri reali sia di un orizzonte temporale credibile».

Per Cossa il risultato di tutto questo è che «nel frattempo i territori restano scoperti, i cittadini abbandonati all’incertezza, e la prevenzione oncologica si trasforma in un esercizio retorico, privo di contenuti e lontano dalle esigenze reali». La chiusa vale un monito: «La salute pubblica non è un terreno per manovre tattiche. Richiede serietà, competenza e scelte coraggiose. Chi ha responsabilità di governo deve cominciare a esercitarla, prima che siano i cittadini a presentare il conto».

© Riproduzione riservata