I rappresentanti delle istituzioni locali di tutte le isole europee hanno partecipato – insieme a quelli delle Camere di commercio – alla prima Convention delle Isole turistiche d’Europa che si è chiusa oggi a Gran Canaria.

Durante i lavori sono emersi alcuni obiettivi primari tra i quali la necessità di promuovere un’azione coordinata delle isole europee per un turismo organizzato e totalmente sostenibile, la lotta al cambiamento climatico del pianeta, mettere al centro dello sviluppo dei sistemi turistici la transizione digitale e le più moderne tecnologie per massimizzare la protezione dell’ambiente e moltiplicare le opportunità per i viaggiatori di godere al meglio di quello che offrono i territori dal punto di vista ambientale, culturale ed enogastronomico.

«L’Italia - ha detto Michele Cossa, presidente della Commissione speciale per l’insularità -  è il primo Paese europeo a riconoscere il diritto dell’insularità nella propria Carta costituzionale, un atto che deve spingere gli altri Paesi membri ad avere maggiore attenzione ai problemi delle Isole. Molto positiva, dunque, la risoluzione del Senato spagnolo, che chiede alla presidenza spagnola dell’Ue, nel secondo semestre 2023, di dare impulso alle politiche per l’insularità, dopo che lo stesso Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza il Patto per le Isole».

 «Le situazioni delle isole sono molto differenti fra loro – ha sottolineato ancora Cossa -, ma un problema le accomuna: la dipendenza dal trasporto aereo e marittimo. Ecco perché per il turismo e per l’intera economia delle isole è necessario adottare regole specifiche, che non possono essere le stesse che si applicano ai territori continentali, dove è possibile utilizzare tutti i mezzi di trasporto».

Oltre alla Sardegna erano presenti i rappresentanti di Gozo, Cipro, Isole Canarie e Isole Baleari (Spagna), Creta (Grecia), Corsica, Martinique, Guadalupe e Reunion (Francia), Madeira e Azzorre (Portogallo) e la regione Guyana francese.

(Unioneonline/s.s.)

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