Conte: "Nuove regole Ue per l'accoglienza. Ciascuno deve fare la sua parte".
"Va superato anche il criterio del Paese di primo arrivo, anche questo non idoneo a gestire in modo adeguato i flussi migratori".
Così il premier Giuseppe Conte ha ribadito la necessità di rivedere le regole europee sull'accoglienza, alla luce della querelle sugli sbarchi e alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani e venerdì.
Il presidente del Consiglio ha riferito questa mattina alla Camera, facendo il punto sulle posizioni che il governo italiano sosterrà a Bruxelles.
"Va affermato - ha aggiunto Conte - il principio che chi sbarca in Italia, ma anche in Spagna o a Malta, sbarca in Europa". Per questo "ciascuno deve fare la sua parte".
ECONOMIA - Il numero uno di Palazzo Chigi ha affrontato anche altri temi, di interesse nazionale e internazionale.
A cominciare dalla situazione economica.
"Anche sul tema del quadro finanziario pluriennale 2021-2027", ha spiegato, "ribadiamo la necessità di avere un'Unione europea più giusta e più equa. Sono stati appena diffusi i dati Istat sulla povertà in Italia. Non può essere ignorato che nel 2017 oltre 5 milioni di persone in Italia hanno vissuto sotto la soglia di povertà assoluta".
"Questi dati - ha proseguito Conte - ci obbligano a dare risposte concrete. Il problema della povertà si intreccia poi con quello del divario territoriale, anche questo altrettanto intriso di ingiustizie e
paradossi. Per questo noi pretenderemo che l'Unione Europea dia risposte in entrambe le direzioni, attraverso un più ampio e organico utilizzo dei fondi strutturali dedicati a questi temi".
LAVORO - Ancora: "Nel nostro programma di governo, abbiamo messo nero su bianco l'impegno per il lavoro e per il 'reddito di cittadinanza' per migliorare l'inclusione sociale e le opportunità di impiego, specialmente per i giovani ma non solo". Dunque, ha assicurato il premier, "nella discussione sul prossimo Bilancio settennale Ue, proporrò che il negoziato riservi un'attenzione finanziaria più sostanziale ai fondi Ue proprio a sostegno dell'inclusione sociale".
TASSE - Sulle tasse, il capo dell'esecutivo ha sottolineato il fatto che il governo intende "portare a Bruxelles la nostra visione sulla riforma del sistema tributario, spiegarlo e contribuire al dibattito in quella sede. L'Italia ha bisogno di ridurre la pressione fiscale, come ci siamo impegnati a fare con il nostro programma di governo, e di accompagnare a questa misura la riduzione del cosiddetto 'red tape', la burocrazia che, unita alla pressione fiscale, ha conseguenze nefaste sulla qualità del rapporto tributario tra lo Stato e i contribuenti, come sulla competitività del nostro Paese".
RUSSIA - Infine, le sanzioni alla Russia. "Credo - ha detto Conte - che non debba esserci nulla di automatico nel loro rinnovo", ma, ha precisato, "sul punto occorre molta cautela" perché "le sanzioni costituiscono un mezzo e non un fine".
(Unioneonline/l.f.)
"NON POSSIAMO PORTARE TUTTI I MIGRANTI IN ITALIA E SPAGNA"
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