"I fatti occorsi all'interno del Consiglio Comunale di Cagliari, e non solo, rappresentano in modo evidente le scelte suicide fatte dal partito in questo ultimo periodo che hanno, di fatto, dilapidato il grande lavoro svolto in passato".

Dopo aver annunciato - nel corso della seduta consiliare di ieri - il suo addio alla Lega e il passaggio al gruppo Misto, Roberta Perra, ex capogruppo del Carroccio al Consiglio comunale di Cagliari, spiega le ragioni della sua scelta.

"La totale assenza del collega consigliere (Andrea Piras, il più assente del Consiglio, ndr) più volte segnalata ai vertici del partito, sia dalla sottoscritta sia dal collega Paolo Spano, ed evidenziata dallo stesso sindaco e dal presidente del Consiglio hanno più volte determinato, oltre l'imbarazzo del Gruppo Lega in Consiglio, la mancata condivisione su importanti scelte per la nostra Città", osserva Perra. Che poi affonda il colpo: "Gli inopportuni personalismi locali, la totale assenza di un coordinamento provinciale e locale nonché le decisioni calate dall'alto, da parte di persone del tutto avulse dalla realtà territoriale locale e della Sardegna, si sono oggi concretizzate nei fatti".

Poi arriva al casus belli: "La decisione incomprensibile di sollevare dal suo incarico l'Assessore Paolo Spano, che ricordo essere stato eletto, certifica non soltanto lo spregio del partito verso i suoi elettori ma rappresenta un grave precedente istituzionale, consumato in assenza di alcuna valida motivazione. Gli scontenti e i malumori della base della Lega - aggiunge - che ha duramente lavorato con spirito di sacrificio per la nascita e la crescita di questo partito, contribuendo alla mia elezione, sono stati fondamentali nella dolorosa ma imprescindibile mia scelta per poter continuare il compito assegnatomi dagli elettori, che mi hanno dato fiducia con il loro voto. Per questi motivi - conclude Roberta Perra - dopo un'attenta quanto travagliata riflessione, ho deciso di annunciare il mio passaggio nel Gruppo Misto del Consiglio Comunale non condividendo più le logiche interne della Lega."
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