Il centrodestra fa cappotto ai ballottaggi: torna a vincere in Toscana, strappa Ancona, città governata da oltre 30 anni da amministrazioni di centrosinistra, e si afferma anche a Brindisi.

Il Pd è in crisi ed Elly Schlein riconosce la sconfitta netta. I 5 stelle riflettono e a caldo non spendono parole per commentare il risultato. Alla fine, tenendo conto dei risultati di quindici giorni fa, la maggioranza trionfa con un evidente 9 a 3. Oltre il caso di Terni dove vince un candidato autonomo, prima erano 8 del centrodestra e 5 del centrosinistra.  Anche in Sicilia si profila l'en plein.

C'è stato un ulteriore calo dell'affluenza, ma i dati sembrano smentire il tabù secondo cui il doppio turno aiuterebbe i candidati del centrosinistra. Un voto che conferma una lunghissima luna di miele tra l'esecutivo e il Paese e rilancia con forza l'unità del centrodestra in vista del prossimo appuntamento elettorale, le europee del giugno 2024.

Giorgia Meloni esulta: «Abbiamo ottenuto buoni risultati e qualche vittoria che potrebbe definirsi storica come ad Ancona a conferma del fatto che non esistono più le roccaforti. Il centrodestra - prosegue la premier - vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento, la sua forza. Ringrazio tutti i cittadini che hanno scelto di accordare fiducia al centrodestra premiando il nostro buongoverno, le nostre proposte e la nostra concretezza». «Non c'è che dire: un ottimo Effetto Schlein», ironizza il leader della Lega, Matteo Salvini. 

La leader dem ammette la disfatta: «É una sconfitta netta. Il vento a favore delle destre - spiega Elly Schlein - è ancora forte e c'è ancora. Sapevamo che sarebbe stata difficile, ci vuole tempo per costruire un centrosinistra vincente. Il fatto che il Pd sia il primo partito nel voto di lista non è una consolazione». Quindi lancia un appello alle altre forze a collaborare: «È evidente che da soli non si vince. C'è da ricostruire un campo alternativo, che credibilmente contenda alla destra la vittoria. Ma la responsabilità di costruire questo campo - sottolinea - non riguarda solo il Pd. Nei capoluoghi è andata male, è andata meglio nei comuni medi».

SICILIA – In Sicilia il centrodestra vince la sfida con l'area progressista. La maggioranza che governa il Paese conquista Catania, dove Enrico Trantino stravince contro Maurizio Caserta (centrosinistra) con lo scrutinio ancora in corso. A Siracusa, la coalizione manda al ballottaggio Ferdinando Messina, che se la dovrà vedere con l'uscente Francesco Italia (Terzo polo) mentre è solo terza Renata Giunta, candidata dei progressisti. A Ragusa riconferma per il civico Giuseppe Cassì (circa il 60%), che si mette alle spalle Riccardo Schininà (Pd) intorno al 19%, Giovanni Cultrera (centrodestra) col 12% e Sergio Firrinceli (M5s) con il 9% circa. A Trapani quasi certa la vittoria dell'uscente Giacomo Tranchida, appoggiato da dieci liste civiche, alcune con candidati di Pd e Lega, partiti che hanno rinunciato al proprio simbolo perché spaccati al proprio interno. Si conferma mattatore elettorale Cateno De Luca: giunto alle spalle di Renato Schifani alle Regionali in Sicilia dell'anno scorso, il leader di Sud chiama Nord che è riuscito a fare eleggere due parlamentari alla Camera e al Senato, è il nuovo sindaco a Taormina. Nei 128 comuni al voto in Sicilia l'affluenza è stata del 56,39 per cento. Complessivamente hanno votato 756.144 cittadini su 1.340.983 aventi diritto.

VICENZA – A Vicenza vince Giacomo Possamai, “enfant prodige” del centrosinistra veneto, capace di strappare il capoluogo berico al centrodestra. Una vittoria inattesa alla viglia, di fronte al sindaco uscente Francesco Rucco, ma apparsa vicina dopo il primo turno, dove già Possamai aveva prevalso. Il ballottaggio si è giocato su una differenza di 500 voti circa, ma fin dall'inizio dello scrutinio è apparso che il vantaggio dello sfidante era solido e non si è intaccato fino all'ultimo seggio. 

«Ringrazio tutti per questi mesi straordinari, abbiamo fatto una cosa incredibile», ha detto Possamai salutando i suoi sostenitori, nel quartier generale della coalizione appena avuta la certezza della vittoria. 

Nel “Veneto di Zaia” ora quattro capoluoghi su sette sono governati dal centrosinistra. 

LE ALTRE – Massa: Francesco Persiani (Lega, Fi, civiche) vede la propria riconferma a sindaco di Massa contro l'avversario di centrosinistra Enzo Romolo Ricci. Siena: Nicoletta Fabio, candidata del centrodestra, è sindaca con il 52,16% dei voti. Sconfitta, dunque, la candidata del centrosinistra Anna Ferretti. Pisa: Michele Conti, candidato del centrodestra, vince il ballottaggio contro Paolo Martinelli, candidato del centrosinistra. Ancona: Dopo oltre 30 anni di amministrazioni di centrosinistra, vince il centrodestra con Daniele Silvetti che si è aggiudicato il ballottaggio contro l'assessora uscente della giunta dem, Ida Simonella. Silvetti, 50 anni da compiere, avvocato, presidente del Parco del Conero, si è imposto con il 51,73% dei voti su Simonella (48,27%), staccandola di circa 1.400 voti. Terni: Stefano Bandecchi è ufficialmente il nuovo sindaco di Terni, con il 54,62 per cento dei voti. L'attuale presidente della Ternana e patron dell'Unicusano ha superato al ballottaggio la coalizione di centrodestra con il candidato sindaco Orlando Masselli, che si è fermato al 45,38 per cento dei voti. Bandecchi ha così ribaltato il risultato del primo turno quando aveva ottenuto il 28,14 dei voti contro il 35,81 del suo avversario. Brindisi: Giuseppe Marchionna, candidato del centrodestra, vince contro Roberto Fusco, candidato del centrosinistra, con il 53,99 per cento dei voti. 
(Unioneonline)

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