La notizia ha decantato per poco meno di 24 ore. E se anche ufficialmente nessuno si espone, il sostegno di Azione a Carlo Calenda alla candidatura di Massimo Zedda a sindaco di Cagliari – che l’ha accettato di buon grado –rischia di far esplodere il Campo largo nel capoluogo sardo, al voto l’8 e 9 giugno. 

La rabbia è montata nel Movimento Cinquestelle. I suoi esponenti di spicco, al raggiungimento dell’accordo sul nome dell’ex sindaco, avevano messo i paletti: in coalizione solo i partiti che hanno sostenuto Alessandra Todde per la Regione. Sembrava un tagliafuori per Soru, ma anche per chi si era schierato con lui. E Calenda lo aveva fatto.  Ma Zedda punta ad allargare l’alleanza. Che adesso scricchiola. 

Perché pare che non sia solo  il Movimento cinquestelle a essere irritato: altre forze politiche del centrosinistra fanno trapelare il loro disappunto in un momento in cui si stanno cercando ancora gli equilibri in Consiglio regionale, dove sono al vaglio gli aggiustamenti nella composizione delle commissioni permanenti. Insomma, un rebus sul quale va a innestarsi il discorso delle alleanze per le comunali.

Nessuno, per ora, si espone sul sostegno di Azione a Zedda, ma c'è chi parla già di una «scelta unilaterale» che rischia di danneggiare la coalizione. Questo significa che se non si trova una soluzione condivisa e di sintesi, c'è il rischio che il Campo largo possa iniziare a perdere pezzi. Spetterà soprattutto al candidato sindaco cercare, nelle prossime ore, di rasserenare gli animi e mantenere uniti tutti gli alleati.

(Unioneonline/E.Fr.)

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