Presidente Piero Comandini, l'hanno fatta commuovere anche i consiglieri d'opposizione: ha avuto almeno sei voti proprio dalla minoranza.
«Sì mi hanno fatto commuovere i sei voti della minoranza,  le astensioni che sono di fatto un credito, una fiducia per il lavoro che dovremo fare. E mi ha fatto commuovere vedere i visi e i volti dei colleghi 60 consiglieri regionali, molti dei quali ho conosciuto in questi anni, guardarmi con amicizia, fiducia: devo dire anche con la speranza di fare un lavoro insieme».

Nel discorso di insediamento lei ha toccato dei temi importanti, pur non entrando nello specifico delle cose da fare. Però ha parlato di una legislatura che deve coinvolgere tutti, perché sarà una legislatura costituente.
«Sì, io sono estremamente convinto che c'è un tempo per le elezioni regionali, per la ricerca delle preferenze e per la ricerca della vittoria. E poi c'è un tempo per scrivere pagine importanti per la Sardegna. Lo hanno fatto i nostri padri nobili, l'hanno fatto in altri momenti politici di rango. Lo potremmo fare anche noi. Credo che le casacche politiche di appartenenza che ci devono essere, che devono essere difese o possono trovare altre sedi, possono trovare altri luoghi. Non lo escludo anche nello stesso Consiglio regionale. Però poi quando c'è da pensare al bene dei sardi della Sardegna dobbiamo essere uniti».

Domani c'è il tavolo del centrosinistra per la designazione dei candidati sindaci nelle grandi città. Se su Sassari e Alghero la situazione sembra avviata verso una schiarita, a Cagliari è il giorno probabilmente delle scelte. La sua elezione a presidente dell'Assemblea regionale ha, in un certo qual modo, anche il significato di un passo indietro sulla candidatura a sindaco di Cagliari.

«Io oggi ho deciso di assumere un ruolo importante. Domani si riuniscono i dirigenti dei partiti e sono sicuro che in quel tavolo faranno le scelte miglior»i.

Quindi non c'è un passo indietro.
«È chiaro che oggi ho fatto una scelta ben precisa di fare il presidente della Regione per cinque anni. Il tema del sindaco di Cagliari, oggi come ieri e soprattutto domani, è nelle mani dei dirigenti provinciali e cittadini del mio partito e degli altri partiti».

Comunque per ora è presidente del Consiglio regionale.
«Presidente del Consiglio e devo dire che l'emozione che ho avuto oggi mi ripaga anche di qualche passo indietro che ho fatto».

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